INTER VIERI / MILANO – Christian Vieri non ce l’ha con l’Inter ma si è sentito tradito da Moratti: “Amavo e ho dato tutto al club nerazzurro, mi sono ammazzato per onorare la maglia, ogni giorno. Agli allenamenti ero il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via. Non mi sono mai tirato indietro e a volte ho giocato nonostante non stessi in piedi – ha dichiarato a ‘La Gazzetta dello Sport’ l’ex bomber -. Il mio rapporto con Moratti era speciale, forte, decisamente forte. Ci sentivamo parecchie volte durante il giorno, anche alle 3 del mattino, ci confrontavamo su ogni cosa. Mi faceva sentire uno di famiglia. Insomma, stavo bene professionalmente e umanamente, e davo ogni mia energia per la squadra. Capite bene la terribile delusione nel momento in cui è emerso che mi pedinavano e addirittura intercettavano – per questo lui citò in giudizio Telecom e l’Inter, ottenendo alla fine un risarcimento di 1 milione di euro, a fronte degli oltre 21 richiesti -. Cavolo, queste sono cose che si fanno coi mafiosi…”.
Nel 2005 la risoluzione contrattuale con l’Inter, che gli fruttò 9 milioni di euro: “Hanno trattato Ghelfi e Branca con il mio procuratore. Io e il presidente non ci siamo più sentiti – spiega Vieri, 123 gol con l’Inter, che poi afferma di essere disposto a “riabbracciare” il suo ex patron -. Lo ringrazierò comunque sempre: mi acquistò a peso d’oro dalla Lazio e mi ha permesso di vivere sei anni meravigliosi, travolto a lungo dall’amore della gente nerazzurra. Penso addirittura che mi amassero troppo“. Sei anni intensi in nerazzurro, e due rimpianti: “Avrei voluto giocare di più affianco a Ronaldo, insieme eravamo i più forti… E ancora oggi non perdono Materazzi e Carew: mi cascarono addosso e mi ruppero. Incredibile, infortunio assurdo. Dovetti saltare la doppia sfida di Champions col Milan, un peccato. Eravamo maturi per quella Coppa e io stavo benissimo. Potevamo vincerla“. Chiosa su Calciopoli, che per Vieri non pesò sui mancati successi dell’Inter: “Juventus e Milan allora erano più forti. Noi sprecammo la grande occasione nel 2002…”.
R.A.
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