INTER THOHIR / MILANO – Finalmente si può tornare a parlare di calcio. La verità è che non ne potevamo più di ascoltare chiacchiere e strombazzamenti su brand, marketing e cose simili che fanno tanto manager all’avanguardia e giornalisti da ospitate tv, manco se l’Inter fosse la Coca Cola. Thohir, lo dimostrano gli acquisti di Podolski e Shaqiri, ha finalmente compreso che nel calcio, se non investi (finora lo ha fatto solo per lo svizzero, pagabile da giugno e in tre anni), si rimane di sicuro fermi al palo. La sua inversione di tendenza è avvenuta e sta avvenendo per un motivo chiarissimo: la Champions League. Competizione che porta soldi alle casse e obiettivo fondamentale (che il terzo posto non assicura) per la sopravvivenza dell’Inter. Chiaro che ‘senza’ anche il progetto Mancini potrebbe andare in fumo (Mihajlovic è sempre lì che aspetta), mentre sarebbe certa (certissima in caso di, molto probabili, sanzioni dall’Uefa) la cessione di uno dei due pezzi pregiati della rosa (Icardi favorito) a chi offre di più.
Raffaele Amato
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