CALCIOMERCATO INTER / MILANO – Mancini ha da tempo individuato in Domagoj Vida e, soprattutto, Yaya Touré, i punti cardine (non gli unici) per un’Inter finalmente e di nuovo competitiva. Il problema è che entrambi siano difficili da raggiungere per questioni ovviamente di natura economica. Il croato, perfetto per giocare sugli esterni ma anche al centro della difesa e in mediana – in pratica un vero e proprio jolly – viene valutato dalla Dinamo Kiev (bottega carissima) 5-7 milioni di euro. Senza possibilità di sconti o cessioni con modalità prettamente italiane.
Per l’ivoriano, invece, c’è lo scoglio ingaggio: a Manchester prende circa 10 milioni netti, una cifra mostruosa e inarrivabile per il club nerazzurro, che ci sta provando offrendo un contratto quinquennale con ‘spalmatura’ (che tradotto significa riduzione) del suo stipendio. Il tutto non conoscendo, ancora, le reali intenzioni del City, in procinto di compiere una rivoluzione tecnica che potrebbe coinvolgere – o anche no – il trentunenne.
Per questi motivi l’Inter non smette di guardarsi intorno alla ricerca di validissime alternative. Che in realtà, per il ‘Corriere dello Sport’, sarebbero già state individuate: Kurzawa per Vida, Kondogbia per Touré. Due del Monaco. Due ugualmente difficili da prendere. Il laterale franco-polacco (classe ’92) perché è blindato da un contratto fino al 2018 e seguito da top club; il centrocampista francese, lo stesso in scadenza nel 2018, perché appartenente al potentissimo fondo d’investimento Doyen Sports che, viste le prestazioni del classe ’93 – vicino ai nerazzurri quando vestiva la maglia del Siviglia – abbia ad oggi tutto l’interesse a trovare una super big pronta a far impennare i guadagni del ragazzo e, di riflesso, i propri.
Va ricordato che all’Inter piace un altro giocatore del Monaco, ammirato dagli scout nerazzurri nel match di Champions League contro la Juventus: si tratta del difensore centrale Abdennour, anch’egli alternativa a un altro elemento della Dinamo Kiev, vale a dire Dragovic. Costoso (15-20 milioni) e richiesto pure lui, specie in Premier League. In parole povere: se Thohir non mette mani al portafogli, e se i cosiddetti big non partiranno (Ausilio dixit), il prossimo mercato dell’Inter sarà ancor più complicato dei precedenti.
R.A.
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