ANALISI INTER OLTRE LA CLASSIFICA / MILANO – Nell’Inter capolista a punteggio pieno funziona quasi tutto. Di certo la difesa (solo 1 gol subito), o per meglio dire la fase difensiva. Merito di un centrocampo (ma anche di attaccanti dediti al sacrificio come Jovetic e Perisic, senza dimenticare Palacio) che, anche se non sempre, con muscoli e personalità dà copertura al quartetto arretrato (molti direbbero “fa filtro”), merito di giocatori come Miranda, Murillo e, in ultimo Medel che danno ampie sicurezze perché, riassumendo, più bravi dei recenti predecessori. Di sicuro non va come dovrebbe andare, e domenica l’ha sottolineato anche Mancini, l’attacco (5 gol, di cui uno su rigore): più in generale la fase offensiva che finora ha vissuto più di guizzi personali o errori altrui che di vera coralità. Colpa stavolta di un centrocampo un po’ solista e che vive di troppe fasi alterne (Guarin e Kondogbia su tutti), di laterali che spingono poco e degli stessi attaccanti: vogliono la palla sui piedi, partecipano a sprazzi alla manovra, c’è ancora poco feeling tra loro. Difetti e problemi intrinseci, migliorabili. O forse no. Che le vittorie hanno offuscato.
Raffaele Amato
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