INTERVISTA MANCINI INTER / ROMA – Mancini sembra aver già metabolizzato la pesante sconfitta casalinga contro la Fiorentina, la prima in questo eccellente avvio di stagione: “Ci sono partite che nascono male e non puoi farci nulla. Quella di domenica è finita dopo l’espulsione di Miranda (al 30′ del primo tempo, ndr)”, ha detto a ‘Il Messaggero’ Mancini che respinge con forza le critiche per il passaggio alla difesa a tre: “In Italia sono tutti allenatori…Così avevavo giocato anche nel secondo tempo della gara col Verona, e tutto era andato molto bene. Con Perisic esterno destro, ovvero nel suo ruolo naturale. Ma contro la Fiorentina tutto quello che avevamo preparato è diventato inutile dopo venti minuti”. Il tecnico dell’Inter è comunque felice per i 15 punti ottenuti finora che valgono la testa della classifica: “Abbiamo ricevuto troppe critiche pur avendo meritato di vincere cinque partite subendo un solo gol. Forse qualcuno non aspettava altro che una nostra sconfitta… Sia chiaro: avrei firmato per essere primo dopo sei giornate. Questo è un bel campionato, il livello medio si è alzato: ora anche le squadre meno dotate se la giocano, non fanno difesa e basta. La classifica sarà più chiara tra dodici-tredici giornate. Inter da scudetto? Il nostro obiettivo è la Champions, ma siccome siamo l’Inter non ci precludiamo niente – risponde Mancini -. Per me le favorite sono Roma, Napoli e Juve“, quest’ultima lontana ben dieci punti dai nerazzurri: “E cosa sono dieci punti? Al City vinsi un campionato recuperando otto punti in sei giornate… Pogba perché non riesce a fare la differenza? E’ ancora giovanissimo e per un centrocampista, che ha mille compiti, non è facile diventare determinante.. Uno così lo vorrebbe all’Inter? Lo chiesi quando ero al City, oggi non ci sono i soldi… Kondogbia diventerà più forte di lui? Oggi non lo è, ma non dimentichiamo che è al primo anno in Italia. Ha le potenzialità per diventare un grande giocatore“. Chiosa sul suo futuro: “Mi piacerebbe guidare una Nazionale, se potessi scegliere mi piacerebbe allenare l’Italia“.
R.A.
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