INTER MANCINI / MILANO – Non ha saputo resisterle nel novembre di un anno fa: “Perché sono tornato sulla panchina nerazzurra? Colpa dell’Inter e del suo fascino – ha risposto al ‘Corriere della Sera’ Roberto Mancini, il quale non riesce proprio a digerire le critiche per il (non) gioco espresso finora dalla sua squadra -. In generale tutti sono felici se vincono, pochi amano perdere giocando bene. Alla maggior parte dei tifosi l’1-0 piace. E poi ci sono gli avversari. Penso al secondo tempo con la Sampdoria: loro tutti dietro la linea della palla, noi con il 60 per cento di possesso, baricentro alto, 9 tiri in porta. Un 1-0 può indurre la percezione che siamo poco offensivi, ma non è così. Poi è chiaro che segnare di più è necessario, magari con un altro modulo che sfrutti meglio gli esterni (il 4-2-3-1?)”.
Ma non aveva detto che il modulo non conta? “Ho risposto a certe domande illogiche, tipiche italiane, per fortuna non di tutti. Quello che dico è che non si vince o perde per un modulo. Con la Fiorentina, per esempio, non è stata questione di modulo. Eravamo sotto 0-2 senza che loro avessero tirato in porta… Succede. Ma per me quella resta una delle nostre migliori partite finora – sottolinea ancora una volta il tecnico nerazzurro, che poi svela un retroscena su Balotelli, peraltro anticipato qui su Interlive.it lo scorso luglio -. Mi mandò un sms, ci siamo sentiti e lui scherzando mi disse che era pronto… Chissà come sarebbe stato riaverlo qui. Ma sono felice che sia tornato. Gli voglio bene”.
Per Mancini il bilancio della sua Inter “è buono“: “Ma ora bisogna continuare così. Dobbiamo migliorare, soprattutto nella fase offensiva. Però in questa fase di costruzione conta soprattutto fare bene, cioè punti. La stagione sarà positiva se dovessimo arrivare tra le prime tre – aggiunge -. Ma io spero sia positivissima facendo meglio. Questa è una squadra costruita da zero, ma sono deciso a riportarla al successo”.
R.A.
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