INTER ICARDI / MILANO – Se guardiamo il campo Mauro Icardi si può in parte discutere: l’argentino combina ancora poco con la squadra e tuttora non ha una grande gestione nonché protezione del pallone. Ma se guardiamo i numeri, le statistiche, il bomber argentino è indiscutibile: a Empoli ha messo a segno l’ottava rete in campionato, l’ottavo gol su appena 12 tiri in porta. Un terzo delle reti (24) siglate in questa Serie A dall’Inter porta la sua firma, la firma di un killer dell’area di rigore, spietato soprattutto lontano dal ‘Meazza’: degli 8 sigilli ben 5 gli ha realizzati in trasferta. ‘Grazie’ a lui Mancini, che dopo il match del ‘Castellani’ ha detto di aver sempre avuto fiducia nel suo centravanti, ha conquistato 12 dei 39 punti che per il momento valgono il primato in classifica della sua squadra, che non può fare a meno di Icardi, capitano non per caso, se vuole continuare a restare più in alto di tutte. Anche se il classe ’93 dà l’impressione di fare poco gruppo, di sentirsi – manco tanto a torto – troppo star: “Faccio gol quando mi arrivano i palloni”, ha detto ieri con personalità e arroganza alla Ibrahimovic il Vieri (ed è un complimento) del Terzo Millennio.
Raffaele Amato
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