“Io ti spiezzo…”, ma anche no. E adesso non provateci neppure!

INTER-JUVENTUS / MILANO – Mentre guardavo la partita, ieri sera, ad un certo punto sono tornato indietro di qualche anno con la mente. Una parte di me vedeva ancora la Juventus barcollare, impaurita, sul punto di incassare il 3-0; un’altra, invece, ricollegava la sfida di ‘San Siro’ a quella – solo cinematografica – di tanti anni fa tra Rocky Balboa e Ivan Drago, nel quarto film della celebre serie con protagonista Sylvester Stallone.
Anche nel nostro caso, del resto, il primo round era stato netto. Il “gigante” bianconero si era imposto con un netto 3-0 che sembrava aver spento qualsiasi velleità di rimonta per i nerazzurri, eppure, nel corso del match, eccolo lì, ad incassare il gancio destro di Brozovic dopo pochi minuti. In mezzo, quel “dobbiamo affossare l’Inter”, non molto diverso dal “ti spiezzo in due…”, un’altra storica battuta del film. In campionato sarà pure andata così, ma ieri, sul campo di ‘San Siro’, la convinzione e l’altezzosità degli juventini sono state duramente castigate. E questo nonostante la vittoria, arrivata ai calci di rigore, per un mero capriccio del destino e non certo per merito dei bianconeri.
E così, dicevamo, gancio destro di Brozovic, la Juve cerca disperatamente di difendersi ma incassa anche il duro colpo di Perisic e a quel punto finisce alle corde. Non è più così certa di portare a casa l’incontro, e questo la spaventa e la rende furiosa: entrano Barzagli e Pogba, ma l’Inter nel frattempo ha segnato anche il 3-0 ed ha sfiorato il 4-0 per due volte, sempre con Perisic.
Paragoni cinefili e calci di rigore a parte, l’Inter ha disputato finalmente una grandissima partita, dimostrando cuore e coraggio, e di avere le qualità per combattere fino alla fine per un obiettivo ancora alla portata. Lo strappo con la tifoseria è stato ricucito nel corso della gara (altro aspetto simile al film), ed è lecito aspettarsi che, da questo momento in poi, si possa remare tutti insieme verso quel terzo posto che risolleverebbe le ambizioni della società in chiave europea. Aspettarsi che ora, finalmente, i giocatori abbiano capito quanto magica ed esaltante può essere quella maglia a strisce nerazzurre, quando la si indossa per il verso giusto. Non provateci neppure, a tradirci proprio adesso.
Così come non dovrebbe provarci (ma purtroppo è successo) chi, una volta subìto lo smacco del 3-0, ha provato in tutti i modi a non far risaltare una sconfitta eclatante ai danni della Juventus. “Più bello così!”. Più bello cosa, incassare tre pere dalla rivale storica e rischiare di compromettere un obiettivo già quasi acquisito? Oppure, “la Juventus ha giocato senza i titolari”. Perché, Miranda, Murillo, Jovetic, Icardi, Handanovic…? Mi è parso di non vederli, in campo, ma forse è perché ero lì a riflettere su Rocky Balboa e Ivan Drago. E ancora, “la Juve era deconcentrata”: perché, l’Inter non lo era, soltanto una partita fa? Com’è che per noi essere deconcentrati non è una scusante, e per la Juve invece lo è? No. Non provateci neppure, a sminuire questa nostra grandissima vittoria.
Ma la cosa più bella, è l’aver dimostrato quanto siamo vivi… e Pazzi.
“Io ti spiezzo in due”… ma anche no.

Alessandro Caltabiano