INTER MANCINI / MILANO – “Sapevo che il ritorno sarebbe stato difficile e difficile è stato. Ho ragionato coi sentimenti e seguito l’istinto, mi affascinava l’idea di poter riaprire una bella storia”. Al ‘Guerin Sportivo’ Roberto Mancini ha soprattutto ribadito un concetto che poi è alla base delle sue grandi divergenze col Suning, divergenze (e non solo) che potrebbero indurlo all’addio: “Per vincere servono grandi giocatori. Di giovani talenti ce ne sono tanti in giro, penso a Berardi e Gabriel Jesus, però poi bisogna avere la pazienza di farli crescere. Credo che nella costruzione di una squadra vada trovato il giusto mix. I giovani possono salire al top al fianco dei grandi giocatori”. Parole importanti sul suo futuro: “Ho sempre detto che amo troppo questa società per poterla tradire. Non sarò mai un peso: come dissi a fine campionato, se qualcuno non mi vuole sono pronto a farmi da parte“. Il tecnico nerazzurro – ancora per poco? – si è poi scagliato contro il Fair Play finanziario: “Paletti ridicoli, che ho sempre contestato. Perché penalizzare dei club che hanno un padrone solido, in grado di garantire incassi, merchandising e continuità? Perché imporre sanzioni a società robuste, anche se indebitate? La realtà, poi, è che certe regole vengono aggirate con stratagemmi di alta finanza. L’Inter, questa stagione, sarà penalizzata ma io spero che la società riesca a lavorare senza condizionamenti”. Chiosa su Kondogbia: “Sono soddisfatto della sua prima stagione in Italia. Vedrete che diventerà uno dei migliori centrocampisti d’Europa. È giovane, ha cambiato squadra e ambiente, diamogli tempo. Purtroppo in Italia basta poco per promuovere o bocciare qualcuno”.
R.A.
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