INTER-TOLDO / MILANO – Inter, Toldo si racconta in una lunga intervista a ‘Vita.it’. Attualmente collaboratore del progetto Inter Campus, ha spiegato come e perché ha preso questa decisione: “A un certo punto ho percepito che era giunto il momento di smettere – ha detto -. Il peso della responsabilità era diventato troppo elevato per continuare a giocare, così mi promisi di smettere se avessi vinto la Champions nel 2010, e così fu. Il presidente Moratti mi chiese che ruolo volessi in società: non volevo allenare, ero stanco di ritiri e allenamenti, così chiesi di occuparmi dei progetti sociali.”
”Quando iniziai a giocare mi misi in porta in un giorno in cui aveva nevicato: mi divertivo a buttarmi e mi piaceva, ma scoprii tempo tempo che il ruolo del portiere è tutt’altro che semplice: iniziai a fare sacrifici e ad allenarmi tantissimo perché è veramente molto faticoso, la preparazione fisica e mentale sono molto importanti – spiega -. Non pensavo di fare il calciatore professionista: mi divertivo, non pensavo al guadagno, ma i primi stipendi sono stati importanti perché li davo a mio padre per aiutarlo. I soldi non mi hanno mai dato alla testa, anzi ho cercato di aiutare chi ne avesse bisogno” ha concluso.
S.M. – www.interlive.it
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