DE BOER INTER MIRANDA / Al ‘De Telegraaf’ Frank de Boer è tornato a parlare con amarezza della sua brevissima quanto infelice avventura sulla panchina dell’Inter: “Non volevo andasse così. Mi ha tolto un sacco di energie, tre mesi mi sono sembrati un anno. E’ stata difficile: ho ricevuto la proposta di allenare la squadra circa dieci giorni prima dell’inizio della stagione, poi ho dovuto superare la barriera linguistica e fare la preparazione praticamente nel corso del campionato. Speravo che la società mi desse più tempo, almeno questa era l’idea iniziale – ha sottolineato il tecnico olandese -. La dirigenza sapeva che non ero un tecnico da progetto breve. L’Inter è un top club mondiale e, se avessi avuto successo, sarebbe stato molto bello, tuttavia il mio nome non esce danneggiato. Futuro? Quattor-cinque squadre mi hanno contattato, ma credo che riprenderò ad allenare dalla prossima stagione”.
Con Pioli, che ha preso il suo posto prima del derby, l’Inter oltre a fare punti (16 in 7 incontri) ha acquisito maggiore solidità difensiva (8 gol subiti in 7 partite), come sottolineato ieri da Miranda, uno di quelli che non ha certamente remato a favore dell’ex Ajax e che, proprio in una delle interviste post-match con l’Udinese, è tornato a ‘pungerlo’ facendo un parallelo tra la ‘sua’ Inter e quella targata Pioli: “Con il nuovo mister siamo riusciti a migliorare tanto dal punto di vista tattico, adesso non commettiamo quegli errori che in passato ci avevano penalizzati. La squadra è più solida, compatta e unita. Invece con de Boer aveva un assetto molto offensivo e tutta la fase difensiva doveva essere presa in carico da noi difensori. Così difendere era molto più complicato e tutto il reparto era più vulnerabile”.
R.A.
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