INTER NEWS / MILANO – Boninsegna commenta Juventus-Inter. Alla vigilia del ‘Derby d’Italia’, il doppio ex della sfida – che ha vestito la maglia nerazzurra tra il 1969 e il 1976 e quella bianconera dal 1976 al 1979 – ha parlato ai microfoni di ‘TuttoJuve.com’. Queste le sue parole: “Quando giocavo io la chiamavano la Milano-Sanremo del calcio, perché era una classicissima. La Juventus sarà la squadra da battere perché ha potenzialmente sette punti di vantaggio, ma l’Inter è l’unica squadra che in questo momento può fare risultato a Torino. Le altre squadre in grado di contrastare i bianconeri, come Roma e Napoli, ultimamente sono andate un po’ male. È difficile fare un pronostico perchè la partita è aperta, i nerazzurri sono in serie positiva da tante partite, a parte per lo scivolone in Coppa Italia che secondo me è da attribuire all’allenatore. Pioli ha pensato troppo alla partita di domani”.
Boninsegna prosegue soffermandosi sui protagonisti del match: “Higuain contro Icardi? Sarà un match tra grandi giocatori che sono condizionati dal lavoro della squadra, e in base a quello finalizzano. La Juve è favorita perchè giocando con Mandzukic e Dybala può mettere in difficoltà l’Inter, ma allo stesso tempo i nerazzurri hanno fatto riposare i loro giocatori migliori, come lo stesso Icardi, Gagliardini e Joao Mario. Chi sarà decisivo? Per la Juventus Dybala, per l’Inter Perisic. Dybala è un ottimo giocatore, davanti al proprio pubblico si esalta ma secondo me deve migliorare in trasferta. Allegri ha capito da dove arrivava la sconfitta di Firenze, infatti adesso vediamo Mandzukic sacrificarsi molto di più”.
Ma è possibile paragonare questa sfida a quelle vissute da Boninsegna? L’ex attaccante è scettico: “Secondo me no. In ogni periodo ci sono stati dei numeri uno, ai miei tempi c’erano Zoff, Scirea, Cabrini e Bettega. Con quella squadra ho vinto due Scudetti e una Coppa Uefa, e credo fosse una delle Juventus migliori della storia. Un aneddoto sul derby d’Italia? Ricordo che quando lo giocai con i bianconeri segnai una doppietta all’Inter, facendo ricredere chi mi aveva mandato alla Juventus. Avevo sempre pensato e sperato di essere una pedina inamovibile per l’Inter, e sinceramente andare alla Juventus fu una sconfitta per me. Ma ormai è una storia passata”.
A.C.
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