INTER GABIGOL / Al ‘Dall’Ara’ si è sbloccato Gabigol dopo mesi difficili e comunque di ambientamento in una realtà e in un calcio completamente sconosciuti all’attaccante e diversi da quella del Santos e in generale del campionato brasiliano. Adesso il classe 1996, ‘protetto’ a Milano da madre, sorella, fisioterapista, bodyguard e portavoce personali, ha conquistato per davvero la stima e la fiducia di tutti nell’ambiente nerazzurro, in attesa di una maglia da titolare anche in Serie A che l’Inter spera gli venga consegnata a breve considerato l’investimento da quasi 30 milioni di euro portato a termine l’estate scorsa. Come riportato dalla ‘Gazzetta dello Sport’, tra i compagni di squadra ha legato soprattutto con Joao Mario, un fratello maggiore e una guida spirituale al di fuori del campo.
Ieri sul proprio profilo Instagram il ventenne ha festeggiato – con ‘vena’ polemica – ancora una volta il gol contro il Bologna, il primo (e decisivo per i tre punti) in Italia con la maglia nerazzurra, pubblicando una foto che lo ritrae con le braccia al cielo dopo la rete alla squadra di Donadoni, in cui ha allegato alcuni versi della canzone brasiliana intitolata ‘Muleque de Vita’: “Sono stato fischiato, umiliato, attaccato, maledetto, minacciato, ma mai impaurito, applaudito, riverito, onorato, premiato dagli uomini e benedetto da Dio“.
R.A.
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