CALCIOMERCATO INTER / Spalletti con grande sforzo lo ha definito “normale”. Non avendo alcuno incarico in nerazzurro e quindi con piena libertà di giudizio, possiamo invece dire che il calciomercato estivo dell’Inter è stato mediocre. Mediocre stando alle aspettative, nutrite dalla stessa proprietà, e alle necessità della squadra. Che resta, perlomeno nel nome, una grande del calcio italiano e come tale merita e avrebbe meritato calciatori di spessore assai superiore (dei campioni, come si usava dire un tempo) rispetto a quelli che sono arrivati, che non ‘spostano’ certo gli equilibri né possono assicurarti la Champions. L’operato dei direttori (citazione spallettiana che sa tanto di presa in giro), fin troppi a nostro avviso, è stato insufficiente non solo sul fronte entrate – la rosa è rimasta con grosse lacune – ma pure sul fronte cessioni.
Le colpe più grandi vanno comunque a Suning, che ha modificato i piani in corso d’opera. Comunque questa e le passate due sessioni sono figlie di una disorganizzazione totale della società e della sua macchina operativa, lenta e senza una ben definita strategia che ha fatto sì che si spendesse tanto e male. Quella cinese si conferma un’Inter di stampo morattiano, anche se nelle squadre di Moratti i campioni c’erano, con onori e oneri tutti a carico dell’allenatore di turno. Oggi Spalletti, dopodomani chissà.
Raffaele Amato
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