INTER SUNING / “In campo non va la proprietà”. Così Spalletti alla vigilia di Inter-Benevento in risposta alla domanda o meglio al problema che si è posto di nuovo in questi giorni circa la lontananza del gruppo Suning dal mondo Inter. Un problema considerato da molti a monte della profonda crisi in cui è sprofondata la squadra da due mesi a questa parte. Erroneamente, dato che come ha giustamente detto il tecnico sul rettangolo di gioco non vanno i padroni del club…
Semmai è un altro ed imputabile comunque al gruppo cinese di Nanchino, vale a dire la fin qui non creazione di una società all’altezza della situazione. Di una società forte, autorevole e con un ampio potere decisionale. Dunque non totalmente o quasi soggetta alla stessa proprietà. Sabatini è forse quello che sta ‘soffrendo’ di più questo raggio d’azione limitato e l’assenza di una chiara catena di comando, oltreché la copertura di un ruolo inedito nella sua carriera – supervisore di due squadre – che gli sta troppo largo e, paradossalmente, sfrutta poco le sue abilità che sono certo diverse da quelle di un Marotta.
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