SAMPDORIA-INTER / MILANO – Evidentemente la Sampdoria porta bene. Prestazione maiuscola all’andata, prestazione di livello superiore al ritorno. Spalletti ha la meglio sul collega Giampaolo anche in questa occasione, ritrovando un’Inter indemoniata sotto tutti i punti di vista: qualità tecnica invidiabile così come la velocità del giro palla, squadra continua, convinta, compatta e devastante come forse non si è mai vista. Per una partita, per soli 90′, si è vista l’Inter che Spalletti vorrebbe sempre vedere, con quella qualità che ‘mancava’ e che il Napoli sfrutta da 3 anni: se il tecnico l’ha chiamata, e ora è uscita, questa qualità dovrà essere continua per gettare le basi per lo scudetto per l’anno prossimo.
La devastante Inter di ieri colpisce per ben 4 volte nel primo tempo, sfruttando un posseduto Icardi e un ritrovato Perisic che finalmente ha rimostrato tutte le sue qualità: strappi sulla fascia, dribbling, tiro, colpo di testa, cross. La premiata ditta annichilisce una Samp che non è mai scesa in campo, ma è riduttivo dire che l’Inter ha stravinto per demeriti dell’avversario; la resa doriana ha senz’altro portato ad un risultato così rotondo – che sarebbe arrivato in ogni caso – visto lo strapotere nerazzurro messo in mostra ieri a ”Marassi”. Stupisce, però, la ferocia per 90′ di tutti i suoi interpreti: Cancelo, D’Ambrosio, Candreva e Perisic hanno arato le fasce come non si è mai visto mettendo in enorme difficoltà gli esterni bassi Bereszynki e Murru, tant’è che il polacco è stato sostituito alla mezz’ora a causa del mal di testa….
La copertina, per ovvi motivi, è dei due gemelli del gol Icardi e Perisic: il croato non segnava dal 5-0 al Chievo, mentre all’argentino bastano circa 55 minuti per farne quattro, e chissà quanti potevano essere se fosse rimasto sul terreno di gioco fino alla fine… La sostituzione, una saggia decisione di Spalletti in virtù della virtuale chiusura della gara, ha tolto ogni rischio di una caccia all’uomo nei confronti dell’argentino – già bersagliato per ovvi motivi, essendo un ex – che col passare dei minuti, comunque, ha preso sempre più corpo (l’entrataccia di Caprari su Rafinha ne è l’esempio). Tuttavia, tutta la squadra, tutto il collettivo, è tornato a girare a meraviglia grazie alla ritrovata solidità difensiva ma soprattutto al nuovo centrocampo disegnato da Spalletti: Brozovic al fianco di Gagliardini e Rafinha trequartista, mosse che hanno portato ad un equilibrio misto a quantità e qualità che ha fatto la differenza per tutta la partita.
Il brasiliano, che ha giocato tra le linee, ha messo in crisi la mediana a 3 e giocoforza ha messo in difficoltà un avulso Ramirez, una specie di spettatore non pagante in mezzo al campo che non è mai riuscito ad innescare i compagni e a rendere come ci aspettava. Brozovic, invece, conferma le sensazioni dell’ultimo periodo e aiuta Gagliardini a creare una mediana di qualità e quantità, utile in fase di transizione positiva e solida quando l’Inter deve difendere in fase di non possesso. Tutto perfetto, tutto fila liscio e l’Inter è anche fortunata quando Zapata, a botta sicura, prende il palo dopo uno stacco di testa di forza in mezzo a due; l’Inter è anche fortunata, dettaglio da non trascurare visto che la fortuna aiuta gli audaci. E ieri, l’Inter, audace è stata davvero, mandando un sms forte e chiaro alle inseguitrici per l’obiettivo annunciato dall’inizio della stagione: la qualificazione alla Champions League.
S.M. – www.interlive.it
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