Inter, il presidente della Lega serie A Paolo Dal Pino ha voluto dare le sue delucidazioni sulla situazione in cui versa sia la nostra serie A che soprattutto i club. Il dirigente ha confermato che la pandemia ha fatto perdere centinaia di milioni di euro alle società calcistiche causa mancati incassi
INTER DAL PINO DICHIARAZIONI/ Il presidente della Lega Paolo Dal Pino in occasione di Sport Lab, ha voluto dare le sue delucidazioni sia sulla situazione del campionato italiano, sia sulla situazione economica in cui versano i club. Queste le sue dichiarazioni: “Già prima della pandemia causata dal Covid-19 eravamo in una certa difficoltà, poi da marzo sono venute meno le entrate relative ai biglietti venduti alla riduzione di quelle sponsorizzazioni che sono mano a mano venute meno. Il momento è complicato, ma da un lato c’è l’entusiasmo di chi lavora nel calcio, dall’altra c’è poi la voglia dei presidenti di andare avanti anche in questo momento hanno portato alla situazione di oggi. Abbiamo lavorato su qualcosa di sconosciuto fin qui, una situazione mai vissuta prima; speriamo di fare una trasformazione radicale del sistema serie A con l’ingresso dei fondi. Per quanto concerne il rapporto col governo loro hanno detto che terranno conto dei settori pregiudicati dalle misure di chiusura; abbiamo bisogno di un intervento dell’esecutivo il prima possibile: abbiamo centinaia di milioni in fumo per l’impossibilità di avere il pubblico. La Lega è sia un organismo sportivo che organizza il campionato, calendario e regole e sia responsabile della commercializzazione dei diritti tv. La commercializzazione fin qui è stata fatta tramite intermediari che aiutavano a cedere questi diritti a Sky, DAZN e chi per loro in passato.
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All’estero, poi, c’è IMG che distribuisce a livello internazionale. L’idea è controllare direttamente questo processo: la Lega rimarrà la stessa, ma ci sarà una società controllata al 90% dalla Lega e al 10% da un fondo che si occuperà, in proprio, della commercializzazione. E’ la Lega con la propria media company che decide il proprio destino. Con quello che è successo in questo mondo, pensare di lanciare un prodotto tv o cinematografico o sportivo e distribuirlo su piattaforma satellitare e basta è una limitazione per noi e per i consumatori”.
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