Lele Oriali è tornato all’Inter nell’estate 2019 in tandem con Conte. Nelle vesti di giocatore e poi di dirigente ha praticamente vissuto una vita in nerazzurro
L’Inter respira con il prestito del fondo statunitense Oaktree che almeno inizialmente non rileverà le quote di minoranza appartenenti a LionRock. Se entro tre anni Suning non ripagherà il finanziamento, però, potrebbe prendersi la maggioranza del club di viale della Liberazione. In casa nerazzurra l’argomento principe rimane tuttavia il futuro di Conte, o meglio la sua permanenza o meno sulla panchina interista. L’atteso vertice con Steven Zhang non è andato in scena nella giornata di ieri e a questo punto potrebbe slittare all’inizio della prossima settimana, dopo quindi l’ultima gara dell’anno con l’Udinese.
Su quale sarà la decisione del tecnico non si è espresso nemmeno Lele Oriali, intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’. Il club manager dell’Inter non ha nascosto i gravi problemi societari, per la precisione la mancanza di una programmazione futura da parte della proprietà, non dando certezze sul futuro di Conte ma anche sul suo e di quello degli altri dirigenti: “Sono preoccupato perché non c’è ancora un programma definito. Date e sede del ritiro, non ci è stato comunicato nulla. Se Conte resterà? Tutti dobbiamo prima capire i piani della proprietà“.
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“Quest’anno non è stato anno facile per nessuno – ha rincarato Oriali – Specialmente per noi. Ma siamo riusciti a cementarci. Sapesse quante notti insonni, io e Antonio ad Appiano”. In conclusione Oriali è tornato sul litigio tra Lautaro e Conte: “A fine partita era già tutto risolto, Lautaro ha chiesto scusa a mister e compagni. L’idea del ring è venuta a Lukaku e Ranocchia. La conferma che questo gruppo è sano ed unito: è stato costruito qualcosa di importante che può durare nel tempo“.
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