Analisi sull’Inter e nella fattispecie su Inzaghi all’indomani del derby di Coppa Italia contro il Milan terminato 0-0
La crisi dell’Inter, fisica ma anche di gioco continua ma l’aspetto più preoccupante si sta dimostrando l’incapacità di Inzaghi di trovare una benché minima soluzione. Perché no pure tattica, o pure solo di concetti di gioco per agevolare un centrocampo senza più ossigeno e un attacco che non è più tale.
Quest’Inter non ha un piano B (le grandi squadre dovrebbero averne pure uno C e D) che tanto sarebbe stato utile, magari, in questo periodo di grosse difficoltà a cui Inzaghi sembra essere giunto da sprovveduto. L’unica cosa che sa fare adesso è lamentarsi, ultimamente dei suoi stessi giocatori (il che non è mai bello), seppur con modi e toni diversi da Conte.
Ieri dopo il derby col Milan ha evidenziato che dietro al calo fisico ci sia il fatto di aver già giocato 36 partite in questa stagione (sotto tale aspetto ci ha ricordato molto Sarri). E’ ovvio che sia così, ma questo tour de force è ormai consuetudine nel calcio moderno e non qualcosa che ha toccato esclusivamente all’Inter. Per questo lui, e di conseguenza la squadra dovevano arrivare più preparati, in condizioni migliori a quello che è a tutti gli effetti un momento decisivo dell’annata. Lamentarsi senza trovare delle soluzioni non porterà di certo a quella svolta imprescindibile in chiave scudetto.
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