È sfida aperta tra Juventus ed Inter, distanti soltanto un punto in classifica, nel prossimo derby d’Italia. Ecco cosa serve per superare gli eterni rivali
Manca ancora una settimana all’attesissimo incontro di campionato tra Juventus ed Inter, ennesimo derby d’Italia della stagione dopo la gara di andata e la Supercoppa. La posta in palio per le due eterne rivali è alta tanto quanto la loro posizione in classifica che le vede appaiate ad un solo punto di distanza l’una dall’altra, vicinissime alla vetta di cui fino a poco tempo fa i nerazzurri erano avidi difensori.
Ma spesso il calcio ci ha abituati a stravolgimenti improvvisi e sorprendenti nel corso di stagioni ben avviate, così come ad entusiasmanti cavalcate dal basso. Nel caso dell’Inter, i Campioni d’Italia uscenti hanno perso un po’ di smalto nelle recenti uscite che hanno confermato un’involuzione iniziata, se vogliamo, con l’avvento dell’anno nuovo. Quanto ai vicini di casa piemontesi, al contrario, la partenza in sordina d’inizio stagione ha lasciato il passo ad una lenta ma graduale ripresa che sta sortendo i propri effetti grazie soprattutto alla oculata scelta di mercato che porta il nome di Dusan Vlahovic. Quando due destini, inizialmente paralleli, s’incontrano così ferocemente la strada da percorrere diventa la medesima. La ricetta per la vittoria nerazzurra, tuttavia, necessita di ingredienti ben più complessi rispetto a quella avversaria.
Il gruppo nerazzurro gestito da Simone Inzaghi deve ancora superare diverse incertezze che si sono presentate nel corso delle ultime settimane. Prima fra tutte un senso di fiacca fisica e mentale. Qualche giorno in più di riposo, merito della pausa Nazionali, potrebbe aver donato un pizzico di energia in più ma anche di concentrazione utili. Queste vanno in primis applicate sui campi d’allenamento dove spetterà al tecnico imporre le proprie direttive. Quindi la fase di studio e d’analisi pre-partita dovrà portare i propri frutti sul terreno di gioco laddove serviranno soprattutto una grande voglia di vincere contro un avversario in fiducia, lucidità nell’imbastire pericoli concreti. In ultimo, ma non per importanza, evitare le disattenzioni prestando accortezza anche in fase di non possesso con letture efficaci e ripartenze ponderate. Vietato perdere palloni a centrocampo o la punizione è certa.
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