Il club ha preso una decisione critica come nel caso della Roma, il cambio al vertice non cambierebbe le carte in tavola ed è caccia al nuovo sponsor
Al netto di un cammino altalenante in campionato, l’Inter può ritenersi soddisfatta per aver centrato la vittoria della seconda Supercoppa Italiana consecutiva, l’esserci portata fino alle semifinali di Champions League da disputare contro gli storici rivali del Milan nel duplice scontro interno alle mura di San Siro e per l’approdo in finale di Coppa Italia. Insomma un bottino quasi pieno, sia sotto il profilo dei risultati sportivi e dei trofei in palio ma anche dei ricavi economici. Un dato che, a conti fatti, potrebbe tornare decisamente utile alla società in mano a Steven Zhang per rimettere in pari la situazione debitoria con Oaktree già parzialmente ripagata. O quantomeno, sperare di smorzare l’impatto del deficit in bilancio.
Quel che tuttavia lascia pienamente perplesso l’ambiente nerazzurro è stato il grandissimo passo falso con il main sponsor Digitalbits che ha fregiato per quasi l’inter totalità della stagione le maglie della Prima Squadra nelle uscite ufficiali in tutte le competizioni. Stando agli ultimi report, il colosso di blockchain non avrebbe ancora sborsato una delle tre rate da 8 milioni di euro complessivi spettanti dai precedenti accordi. Alla base di questa grave inadempienza finanziaria ci sarebbero problematiche interne che il Consiglio di Amministrazione avrebbe tentato di stravolgere nominando un nuovo amministratore delegato per la divisione italiana, Daniele Mensi, già ex direttore generale. Questa mossa, tuttavia, non avrebbe distolto l’attenzione da parte dell’Inter sulla gravità della questione e dunque – senza ulteriore indugi – si è stabilito di rimuovere anche dalle maglie della Prima Squadra, a partire dall’incontro con la Lazio, la stampa del logo Digitalbits come era accaduto in precedenza per squadra femminile e settore giovanile.2
La ‘sconfitta’ di questa partnership non ha coinvolto soltanto l’Inter. Assieme ai nerazzurri anche la Roma ha subito un danno economico derivante dal mancato versamento di una tranche sulla base degli accordi dello scorso marzo.
Così anche i giallorossi hanno prontamente stabilito di rimuovere lo sponsor sin dalla partita contro il Milan, lasciando in sovrimpressione soltanto lo stemma SPQR in rappresentanza della città capitolina. Per entrambe le società, adesso, si profilano mesi di duro lavoro alla ricerca di un nuovo partner che possa essere certamente già affidabile rispetto al precedente.
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