L’argentino è approdato a Milano nell’estate 2018. È vicino alla soglia dei 100 gol e al record di marcature stagionali con la maglia nerazzurra
Come può un club italiano considerare incedibile un proprio calciatore? Appunto, non può. A maggior ragione l’Inter, che continua a navigare in acque agitatissime per colpa del suo principale anzi unico azionista. Nessuno della rosa di Inzaghi è sicuro di restare anche l’anno prossimo, Lautaro incluso.
Con Barella e Bastoni, l’argentino fa sicuramente parte della ristrettissima cerchia dei meno cedibili di altri. Tuttavia questa cosa non può in alcun modo dare garanzie circa la sua permenenza in nerazzurro. Dipenderà, come sempre, dal mercato. Dalle offerte che potrebbero arrivare, verosimilmente dalla Premier, per il cartellino la cui valutazione si attesta sui 70/80 milioni. Ma la stessa può mutare, a seconda del numero e di quali club decidessero di partecipare a un qualcosa simile a un’asta.
Se chiedi alla società di Lautaro, essa ti risponde che non è sul mercato e che l’Inter del futuro vuole costruirla attorno a lui. Giusto, vero. Ma se poi dovesse arrivare una proposta irrinunciabile, magari del Manchester United o del Tottenham (gli ‘Spurs’ ci provarono concretamente nei primi mesi della gestione Paratici, estate 2021) sia per l’Inter che per lo stesso numero dieci, cosa accadrebbe? Come minimo entrambi la valuterebbero.
Onana, Dumfries e Brozovic sono i prescelti per fare eventualmente cassa, ma ad oggi solo per il camerunese esiste nel concreto questa possibilità. Il Chelsea sembra fare sul serio. Per gli altri due, invece, c’è poco o nulla. Difficilissimo vendere uno come Brozovic: va verso i 31 anni, ha uno stipendio di quasi 14 milioni lordi e di certo non lascerebbe l’Inter e Milano per un club di rango inferiore.
Lautaro sta comunque bene a Milano, in città ha messo le radici con Agustina aprendo anche un ristorante. Dell’Inter, assieme a Barella, è il ‘simbolo’. In nerazzurro, il Campione del Mondo è approdato nel 2018 dopo che era stato a un passo dall’Atletico Madrid (aveva già svolto le visite), decisivo il lavoro diplomatico del vicepresidente Zanetti e dell’allora Ds del Racing Diego Milito, uno dei grandi protagonisti del Triplete del 2010. È costato circa 25 milioni, col senno di poi un grande affare.
In cinque anni il classe ’97 di Bahia Bianca ha messo a segno 95 gol, molti se non moltissimi con un peso rilevante. Nella stagione in corso ha realizzato 21 reti (come nel 2019/2020), quattro in meno del suo record personale in nerazzurro – 25 – toccato in quella passata. Un record che può dunque battere in queste ultime nove partite, dieci se l’Inter dovesse uscire vincitrice dal doppio derby di Champions col Milan.
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