Nuove considerazioni da parte del giornale sulla situazione tecnica dell’Inter tra presente e futuro, con o senza Simone Inzaghi in panchina
Quattro risultati utili consecutivi, tutti con vittorie importanti di cui una contro la Roma nell’ultimo scontro diretto all’Olimpico. Questi concedono all’Inter un pizzico di respiro come quarta classificata del campionato di Serie A, ad una spanna di distanza da Lazio e Juventus.
L’obiettivo di permanenza in Champions League il prossimo anno, nonostante i tanti dubbi, sembra davvero molto vicino. E la squadra nerazzurra, al netto di quel che si è detto nelle ultime settimane, è davvero in gran forma. Una condizione che potrebbe tornare utile contro il Milan nelle due semifinali di Champions e nella finale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Insomma, l’elenco degli impegni futuri della compagine di Viale della Liberazione è davvero fitto. Senza dimenticare che un paio di mesi fa il gruppo ha persino vinto la Supercoppa Italiana. Sinonimo di una cosa soltanto: una stagione assolutamente positiva fino a questo momento. Nulla da recriminare, dunque, con una gestione da parte di Simone Inzaghi sempre attenta e composta. Mai una lamentela, grande senso di responsabilità. Eppure la dirigenza nerazzurra, per quanto abbia voluto dare fiducia al piacentino anche dopo un periodo poco felice, è in fase di valutazione su quel che sarà il suo futuro. C’è la possibilità di permanenza ma crescono le voci di un avvicendamento di rilievo in estate.
Non Pochettino, non De Zerbi, non Conte. Secondo l’edizione odierna de ‘La Repubblica’, Giuseppe Marotta e il resto dei vertici dirigenziali avrebbero ormai puntato Thiago Motta, attuale tecnico del Bologna, come sostituto ideale. Sia sotto il profilo tattico – perché anch’egli utilizzatore di una strategia affine ai piani nerazzurri – che economico, viste le basse pretese in contrasto con quelle dei principali concorrenti.
Nell’ambiente dell’Inter lo avrebbero addirittura bloccato, cita il giornale, in funzione dell’interruzione del rapporto di lavoro con Inzaghi qualora non dovesse essere raggiunto il risultato minimo del quarto posto in classifica. Eppure la domanda sorge spontanea: come si potrebbe rinunciare ad un allenatore vincente? Un risultato positivo non scaccerebbe l’altro negativo, a quanto pare. Considerazioni, valutazioni e studio approfondito serviranno a fare chiarezza. Il futuro dell’Inter resta piuttosto aperto, con il fattore degli introiti derivanti dalla partecipazione alla massima competizione europea a fare da prima garanzia.
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