L’attuale numero 9 nerazzurro, protagonista di uno splendido avvio con l’Inter, ha raccontato alcuni aneddoti legati al passato e al presente della sua vita privata
E’ Marcus Thuram uno dei veri e propri punti di forza dell’Inter di Simone Inzaghi in formato 2023-24.
Il francese, autore di un inizio da urlo, ha già messo a sigillo 5 reti e 7 assist tra campionato e Champions League. Il tutto in appena 15 apparizioni. Numeri a parte, però, ciò che ha maggiormente impressionato sinora del francese è il fatto che, proprio ‘Tikus’, stia continuando a dare continue garanzie all’Inter anche in termini di qualità tecniche.
Strappi sul lungo, protezione della palla e inserimenti alla spalle della difesa attuati da parte dell’ex Borussia M’Gladbach stanno, infatti, risultando fondamentali per la squadra di Simone Inzaghi: aggrappatasi in quest’avvio di stagione, praticamente, al classe ’97 e al suo compagno di reparto Lautaro Martinez, a quota 14 con la rete di ieri.
Una coppia che, a dire il vero, sarebbe potuta formarsi molto tempo prima: ne sa qualcosa lo stesso Marcus Thuram, centravanti che ha svelato alcuni dei suoi aspetti più intimi legati alla propria vita privata.
E’ Marcus Thuram il protagonista dell’ultima puntata di ‘New Brothers’, format andato in onda su DAZN. Il francese ha ripercorso in lungo e in largo alcuni passi della propria carriera.
“Ho toccato per la prima volta un pallone all’età di 2-3 anni, quando ho incominciato a camminare per l’esattezza. E’ stato mio padre a trasmettermi la passione per il calcio nonostante, inizialmente, volesse che praticassi il basket. Proprio per quello, infatti, ho messo piede in un club verso gli 8-9 anni d’età” – racconta Thuram.
“Il mio primo ruolo è stato quello di attaccante esterno, ma mio padre e il mio primo allenatore hanno sempre voluto che giocassi da attaccante e infatti hanno avuto ragione. Se ho mai avvertito il peso del cognome che porto sulle spalle?” – spiega. “No, mai. Per me si tratta di una cosa normale perché, probabilmente, se non avessi fatto il calciatore avrei fatto l’attore”.
Prosegue poi: “Ho incontrato Ronaldo ‘Il Fenomeno’ tante volte nella mia vita, è lui il mio idolo. Da piccolo, per esempio, avevo una copertina che solitamente mi portavo dietro ovunque. Mia madre non voleva e così un giorno mi disse: “Dobbiamo darla a Ronaldo”. Com’è andata a finire? Che gliel’abbiamo data per davvero”.
“Vi spiego quest’altra cosa. Mio fratello, nel momento in cui ci trovavamo a giocare l’uno contro l’altro in vacanza, ha sempre detto di essere più forte di me a livello fisico e mentale. Ecco il perché di quest’esultanza. Un mio pregio e un mio difetto? Quello di essere sempre in ritardo, ma di ridere molto”.
Conclude infine: “Il momento più brutto della mia carriera è stato nel 2021: quando dovevo venire all’Inter e poi mi infortunai. E’ stata davvero dura, ma la mia famiglia mi ha sempre dato la forza di andare avanti”.
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