Dopo un bagliore di presenza in campo per il centrale tedesco Bisseck, il collega di reparto Pavard ha strappato la scena con prestazioni da urlo in campionato e resta la prima scelta di Inzaghi
Fra i protagonisti assoluti della supersfida di campionato giocata lo scorso weekend sul terreno di gioco di San Siro fra Inter e Juventus non si può che menzionare anche Benjamin Pavard.
Il difensore centrale francese ha dato prova di tutte le sue qualità come braccetto di destra, schierato ancora una volta come titolare dopo il pieno recupero delle proprie facoltà fisiche e atletiche a seguito dell’infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco per buona parte della fase terminale dello scorso anno solare.
Preciso e propositivo in avanti con percussioni spesso imprevedibili, ha saputo coprire in fase difensiva e offrire spunti in superiorità numerica in avanti. Una prova complessivamente positiva che rafforza la propria posizione nelle gerarchie del tecnico Simone Inzaghi, penalizzando invece chi alle sue spalle continua ad ambire ad un posto migliore.
Dopo essersi guadagnato sul campo la fiducia di Inzaghi grazie ad una serie di quattro partite da titolare per tutti i novanta minuti di gioco contro Udinese, Lazio, Lecce e Genoa, Yann Bisseck ha dovuto nuovamente lasciare il posto alla formazione prescelta dal tecnico Inzaghi ad inizio stagione con Pavard fulcro di destra nel tridente.
Pochissimi i minuti collezionati nelle ultime uscite stagionali, soltanto come subentrante. Complice sicuramente l’avvio dirompente del nuovo anno da parte del compagno di reparto francese reintegrato a pieno negli schemi nerazzurri in campionato, ma anche per un complessivo miglioramento della situazione fisica dei protagonisti appartenenti al reparto arretrato. Sono infatti tornati a disposizione sia Alessandro Bastoni che Stefan de Vrij, lasciando dunque margine di manovra allo staff tecnico sulle scelte da compiere di partita in partita. Come se non bastasse, in qualità di braccetto destro può funzionare Matteo Darmian. Il profilo di Bisseck resta dunque una pedina da poter sfruttare, più che altro, lungo il versante opposto all’occorrenza.
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