Passo ulteriore del centrale brasiliano Juan Jesus dopo l’esito della vicenda Acerbi scagionato dalla Procura Federale, sarebbe pronta la denuncia formale alle autorità
A poche ore dal verdetto decisivo della Procura Federale che di fatto ha scagionato Francesco Acerbi da tutte le accuse piovute negli scorsi giorni in merito alla delicatissima vicenda di presunta discriminazione razziale ai danni del collega Juan Jesus, la forza prorompente del brasiliano non accenna ad arrestarsi.
Accolto dai compagni di squadra con messaggi di supporto e da una vicinanza marcata anche in allenamento, il calciatore ex Roma ha mostrato tutto il proprio rammarico e la delusione per l’esito degli accertamenti per “mancanza di prove concrete” che potessero incriminare Acerbi. Tanto da restare in un silenzio meditativo anche sui propri canali social, elevando ad immagine principale del proprio profilo Instagram soltanto un pugno chiuso in ricordo dei movimenti anti-razziali della black community statunitense portati avanti dagli anni sessanta ad oggi anche nel mondo dello sport.
Questo gesto potrebbe tuttavia essere presto accompagnato da un’ulteriore colpo in fase di studio da parte di Juan Jesus, dei suoi legali e della sua entourage che ne cura gli affari sportivi. A mezzo, si legge sull’edizione odierna de ‘La Gazzetta dello Sport’, di una denuncia formale da presentare alle autorità. Portare il tutto al di fuori del contesto entro il quale la vicenda è nata potrebbe dunque far riaccendere le speranze di una punizione esemplare. Ma sarà da vedere.
Nell’attesa di conoscere ulteriori risvolti, anche il club del Napoli ha mostrato la propria vicinanza al tesserato lanciando un appello pubblico che ha raccolto consensi soprattutto fra i tifosi, pronti anch’essi a muovere una manifestazione proprio all’interno dei cancelli del Maradona in vista della prossima sfida di campionato contro l’Atalanta.
Ci potrebbe essere anche un messaggio generale di squadra, promosso da ogni singolo protagonista in campo, con l’assegnazione della fascia di capitano in segno di rispetto nei confronti del proprio compagno. Dall’altra parte, invece, non si è fatta attendere la furiosa reazione della moglie del centrale nerazzurro volta a screditare il comportamento disumano di quanti hanno lanciato occhiate e messaggi minacciosi nei confronti della famiglia e dei figli del calciatore ex Lazio.
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