Javier Zanetti è ancora oggi uno degli idoli della tifoseria dell’Inter. E in un’intervista apre il cuore e racconta cose della carriera
Javier Zanetti apre il suo cuore a Movistar Deportes e racconta molti particolari della sua carriera. Una esperienza che nel mondo del calcio è strettamente legata ai colori nerazzurri. Oltre 20 anni con al maglia dell’Inter, 800 partite, recordman di presenze e anche il capitano di una squadra che gli ha regalato mille soddisfazioni e successi.
Ma naturalmente non è finita qui. Ora vicepresidente e, soprattutto, una bandiera ancora per i tifosi. L’esperienza in nerazzurro, anche se in altre vesti, per Zanetti continuerà anche in futuro. Ormai il suo sangue si può dire che è nerazzurro e in questa intervista racconta come non è stato assolutamente semplice riuscire a intraprendere una carriera simile. Le difficoltà non mancate tanto che una volta è tornato a casa addirittura in lacrime.
Zanetti per la prima volta apre il suo cuore. La bandiera nerazzurra ormai la conosciamo: è sempre molto riservato, lontano dalla luce dei riflettori. Un modo di vivere che gli ha permesso di diventare il giocatore che è stato, ma soprattutto una persona molto apprezzata anche dagli avversari. Gli attestati di stima non sono mai mancati e ancora oggi continuano ad arrivare da chi lo ha incontrato sul rettangolo di gioco. Ma la sua esperienza all’Inter non è stata assolutamente semplice come magari si può pensare.
L’ex capitano a Movistar Deportes ricorda tutti i sacrifici che ha dovuto fare per raggiungere certi livelli. “Ero molto attento ai mini dettagli durante la settimana – svela Zanetti – perché allenarmi bene era fondamentale per la domenica. Quindi nei giorni precedenti al match mi preparavo al meglio e questo mi consentiva di scendere in campo con tranquillità e dare il massimo per aiutare i compagni”.
Ma non sono mancati momenti difficili. E tra questi anche il no dell’Independiente. “Sono tornato a casa piangendo – racconta l’attuale vicepresidente nerazzurro – era la squadra per cui tifavo e quindi ha fatto ancora più male“. Ma dopo la carriera gli ha dato la possibilità di prendersi una rivincita e fare una carriera di assoluto livello. Le soddisfazioni non sono mancate, ma naturalmente queste sono arrivare anche con il sacrificio. Ora la speranza è che la carriera fatta in campo possa essere ripetuta anche da drigente e i primi risultati fanno dire di sì.
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