Rivelazione dell’ex tecnico dei nerazzurri Antonio Conte, oggi al Napoli, sul suo arrivo all’Inter in passato e la mole di cambiamenti negli ultimi anni della storia del BiscioneÂ
Un solo anno di sosta lontano dai terreni di gioco è stato sufficiente ad Antonio Conte per ritrovare la giusta motivazione e ripartire, più carico di prima, in un’avventura piuttosto singolare.
A margine del suo addio al Tottenham, infatti, l’allenatore salentino aveva espresso con chiarezza il proprio desiderio di farsi da parte per dedicarsi agli affetti e schiarirsi le idee, ma non aveva affatto disdegnato l’ipotesi di sedere su una panchina calorosa come quelle di Roma e Napoli in futuro.
Visto che quella giallorossa era stata occupata da Daniele De Rossi dopo il forfait di José Mourinho, tutti gli indizi lo hanno trascinato verso il polo partenopeo orfano di una gestione altalenante data dal trittico di allenatori successori del buon Luciano Spalletti. Conte ha da subito messo in chiaro la propria posizione e quel che ha stupito è stato il fatto che anche il presidente Aurelio De Laurentiis abbia voluto ascoltarlo, lasciandogli fra le mani una sfilza di nuovi calciatori con cui poter inseguire i propri obiettivi stagionali. Compreso quello di tentare di vincere lo Scudetto, una cosa per la quale è certamente preparato.
“Porto con me una pressione importante, perché sanno che ho vinto in passato e si aspettano che faccia lo stesso qui”, ha raccontato Conte nella conferenza stampa di rito che anticipa l’incontro con il Cagliari. Dato per buono che l’unica caratteristica su cui può contare a pieno è la propensione al duro lavoro, l’ex tecnico dell’Inter ha poi affrontato anche il raffronto con la sua ex squadra.
“Qui c’è voglia di crescere e di puntare anche sul settore giovanile. Per esperienza personale su territorio inglese so quanto questo sia importante. Anche quando andai all’Inter il centro sportivo di Appiano Gentile era un disastro. Adesso invece è un fiore all’occhiello. Questo può garantirti qualche punto extra sul finire della stagione”, ha poi ammesso Conte nell’intervento mediatico. Quasi fosse un modello da seguire, quello nerazzurro, anche per il futuro al Napoli.
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