Inter-Milan è finito con una vittoria dei rossoneri, stavolta: non mancano le critiche per Simone Inzaghi nelle ultime ore per le scelte contro i rivali cittadini
L’1-2 in favore del Milan contro l’Inter è un risultato che fa male, uno di quelli che può cambiare un’intera stagione, per una parte e l’altra di Milano. Proprio per questo, il successo inaspettato dei rossoneri sta mettendo a dura prova il mondo nerazzurro nelle ultime ore, come ogni derby perso, d’altronde.
Ora è il momento dell’analisi della sconfitta, perché anche dalle peggiori delusioni si può sempre imparare qualcosa e crescere, uno dei diktat della dirigenza dei campioni d’Italia in carica nelle ultime stagioni. Sicuramente un’Inter così brutta in un derby non la ricordavamo da tempo, anche perché le cose erano andate parecchio bene di recente. Resta il fatto che il problema principale della squadra è stato non scendere in campo con l’atteggiamento giusto e non sapersi adattare alla partita, non proprio colpe da poco per i calciatori.
Certo, il Milan è riuscito a mettere nel match delle qualità tecniche, fisiche e mentali superiori, ma anche Simone Inzaghi questa volta non è proprio esente da colpe.
Una sconfitta e un periodo difficile non possono cancellare quanto di buono il tecnico ex Lazio ha fatto negli ultimi e l’impalcatura di gioco messa in piedi per portare l’Inter al successo. Resta il fatto che restano diverse perplessità su come ha condotto la partita contro il Milan, a partire dalle sostituzioni.
A sorpresa, il piacentino ha scelto di cambiare in corso d’opera tutto il centrocampo, a partire da Calhanoglu e Mkhitaryan. Sicuramente non stavano giocando la loro partita migliore, ma chi è entrato ha perso ulteriormente la via del gioco e fatto risalire i diretti rivali.
Anche l’ingresso di Carlos Augusto per Bastoni ha privato la retroguardia di un punto di riferimento essenziale. Probabilmente, questi sforzi potevano essere dedicati all’attacco: è vero, Lautaro Martinez ha messo a segno un importante assist, ma è ancora lontano dalla forma migliore. E anche Marcus Thuram non è parso proprio in condizioni smaglianti dopo le fatiche di Champions. In molti avrebbero voluto vedere Taremi per qualche minuto, almeno.
Infine, era lecito aspettarsi una risposta differente al cambio tattico di Fonseca, che era stato annunciato ben 24 ore prima e richiedeva contromisure diverse.
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