Hakan Calhanoglu è un calciatore sempre più importante per l’Inter in entrambe le fasi di gioco: ora si può parlare di una vera e propria dipendenza
La dipendenza si definisce in medicina come l’incapacità di fare a meno di uno stimolo o di una sostanza. Sicuramente il termine è stato coniato in ambiti ben diversi nella storia e nella modernità, arrivando anche al calcio, in cui comunque non perde la sua declinazione più pura.
D’altronde, si può dire che dal punto di vista tecnico e tattico, il ruolo del regista, esattamente come quello del bomber, sia uno tra quelli che crea più dipendenza, appunto, proprio negli allenatori, che senza quei due interpreti fanno una fatica estrema a creare gioco o a capitalizzarlo.
Negli ultimi giorni, in molti se la sono presa con Kristjan Asllani che, è vero, non sta rubando l’occhio per continuità e prestazioni, ma le stesse persone che se la prendono con l’albanese dovrebbero anche chiedersi se non si tratti invece dell’unicità di Hakan Calhanoglu a mancare quando il turco non è in campo.
Nella dura settimana dopo la sconfitta nel derby, ‘La Gazzetta dello Sport’ ha pubblicato su carta un grafico piuttosto impietoso sulla partita dell’ex Milan a confronto con quella di Asllani. Si è evinto essenzialmente che il titolare crea di più, gioca più palloni, ma soprattutto si sta dimostrando sempre più utile anche in fase difensiva.
Recupera spesso palloni, copre gli spazi e permette ai suoi di ripartire, sfruttando cattiveria e fisicità. Anche i tifosi, come potete leggere in basso, la pensano allo stesso motivo e per questo in molti hanno criticato la sostituzione di Calhanoglu nel derby.
Per carità, le rotazioni dovranno esserci e sono indispensabili in una stagione piena di impegni, ma quest’inizio di stagione un po’ pazzo e negativo ha ricordato ancora una volta quanto sia fondamentale il campione turco e quindi anche insostituibile.
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