Entra nel vivo l’inchiesta ‘Doppia curva’ dei magistrati milanesi: il giornalista chiarisce la posizione dell’Inter
Nessun indagato. Nessun capo d’imputazione, anche se resta fondamentalmente obbligatorio collaborare con gli organi della giustizia ordinaria – non si è ancora entrati nel merito di quella sportiva – per scongiurare azioni che potrebbero addirittura portare ad un commissariamento delle società milanesi.
L’inchiesta portata avanti dalla Procura di Milano sulle infiltrazioni mafiose e della ‘ndrangheta all’interno del tifo organizzato di Inter e Milan prosegue senza sosta. Dopo aver arrestato i personaggi ritenuti centrali nella maxi indagine partita da alcune intercettazioni telefoniche che hanno riguardato anche il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi e il vicepresidente Javier Zanetti (sui quali, è bene sottolinearlo, non pende alcuna accusa, come per il club Inter nel suo complesso), i magistrati stanno ascoltando i tesserati nerazzurri come persone informate sui fatti.
Il dibattito sulle possibili conseguenze di tipo sportivo ai danni di Inter e Milan – l’inchiesta ha colpito allo stesso modo anche alcuni capi ultras del Diavolo – si è acceso anche dopo le recenti, e per certi versi sorprendenti, dichiarazioni del CT della Nazionale Luciano Spalletti nel pre-partita del match di Nations League tra l’Italia e il Belgio.
“A Milano non mi sono mai trovato a che fare con queste situazioni. Anzi, non mi è nemmeno mai successo durante tutta la carriera che qualcuno – parla del capo ultras dell’Inter Marco Ferdico, già in carcere, ndr – mi abbia telefonato per certe cose. E per questo l’ho trovata una cosa molto nuova, che mi ha sorpreso. Non lo so quali siano stati i rapporti precedenti, se uno non lo conosci penso sia difficile poter scambiarci delle parole. Io rispondo a tutti, anche a quelli che non conosco, però poi so riattaccare e so continuare la conversazione con chi mi telefona“, le taglienti parole del tecnico toscano, intervenuto a Rai Sport.
A ‘pulire’ la posizione dei tesserati nerazzurri e degli stessi vertici istituzionali del club ci ha pensato, voce non isolata nel coro delle opinioni, il giornalista Bruno Longhi, intervenuto alla trasmissione ‘Ti amo calciomercato’ in onda sul canale Youtube di Calciomercato.it.
“Se verranno puniti Inzaghi e Zanetti, le conseguenze non riguarderanno la giustizia sportiva, ma quella ordinaria. Dal punto di vista sportivo, l’inter non ha commesso alcun reato. Il rapporto società-curva esiste in tutte le squadre di calcio. Gli ultras rappresentano uno spaccato della società in cui viviamo, ma anche delle società di calcio, poi c’è la parte delinquenziale che è in tutte le curve”, ha esordito il giornalista.
“Auspico che finalmente si estirpi questo male dagli stadi. Penalizzazioni e squalifiche? Andrea Agnelli per il caso Juve venne squalificato, ma questo riguarda solo i dirigenti e la giustizia ordinaria. Tutta la vicenda non ha inciso sul punto di vista tecnico né per l’Inter né per il Milan, che non sono ostaggi, ma sono comunque costretti a convivere con quelli che non solo solo ultras ma qualcosa di peggio”, ha concluso Longhi.
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