Sembra che non riesca più a fermarsi: con 5 goal nelle ultime 7 partite, si comporta meglio di un attaccante
Dopo il rinnovo, dev’essere accaduto qualcosa di particolare nella mente dell’interista. Difficile dire cosa. Dopotutto parliamo di un giocatore dal volto alquanto imperscrutabile: perennemente imbronciato e accigliato. Anche quando gioisce, raramente sorride. Sembra sempre vinto dal disappunto o dal nervosismo. Lui stesso, però, ha spiegato che è semplicemente un’espressione… Anzi, si dice felice e coinvolto come non mai.
Il campo dice la stessa cosa. Da quando ha rinnovato il suo contratto con l’Inter Denzel Dumfries non ha sbagliato una partita. Oltre a fornire grandi prestazioni dal punto di vista fisico, è cresciuto in determinazione, presenza in zona goal, capacità assist e solidità difensiva. Inoltre, ha cominciato a segnare come un vero attaccante.
Inzaghi già lo stimava per la sua capacità di interpretare le due fasi, ma in molte circostanze, anche a inizio stagione, gli aveva preferito il più ordinato Matteo Darmian. Ora non può più: Denzel Dumfries è diventato davvero insostituibile. Eppure c’è chi per mesi ha continuato a considerarlo l’anello debole, il giocatore da sacrificare sul mercato. Guardiamo alle statistiche: Dumfries sta segnando quanto Lautaro!
Contro il Lecce, l’olandese ha segnato ancora, mettendo dentro proprio come il Toro il quinto goal in 7 partite giocate da inizio 2025. E dire che Dumfries era anche diffidato, e che stava giocando trattenendo la sua solita foga… C’è riuscito: giocherà il derby, dopo essersi tolto anche la soddisfazione di segnare un goal di pregio assoluto.
Per Denzel Dumfries, quello contro il Lecce è stato l’undicesimo goal stagionale. Lautaro, invece, è a quota 12 (9 in campionato, 2 in Champions e 1 in Supercoppa Italiana). Anche il Toro sembra però essersi svegliato solo negli ultimi giorni. Dopo un lungo periodo di scarsa brillantezza fisica, fatica mentale e sfiducia, il capitano dell’Inter è tornato a incidere e a marcare reti stupende.
Da quando è all’Inter, l’argentino ha sempre segnato tanto, e lo farà anche quest’anno. Nella prima stagione, giocando soprattutto come riserva, arrivò a 9 reti totali su 35 presenze. L’anno dopo, nel 2019/20, i goal totali furono 21. Nel 2020/21 arrivò a 19. Poi cominciò a fare sul serio, arrivando a 24 nel 21/22. Furono 28 in tutto su 57 presenze nel 2022/2023. L’anno scorso è arrivato a 27. E ora è appunto a 12.
Dumfries ha invece già superato i suoi record personali in nerazzurro. Nel 2021-2022, alla sua prima stagione in Italia, segnò 5 goal, tutti in campionato. L’anno dopo, riuscì a fare solo 2 reti in tutto. Nel 2023/2024 è arrivato a 4. Oggi è già a 11.
Cosa gli manca per diventare un vero top? Lo sappiamo, non è un campione dal punto di vista tecnico. Ma in questi anni è cresciuto tantissimo anche nel gioco con i piedi. Ha poi interiorizzato benissimo la lezione di Inzaghi: è attento in difesa e sa quando partire in attacco.
Per fare la differenza, dovrebbe smettere di passare la palla all’indietro quando ha un marcatore vicino. Come? Imparando a puntare l’avversario. Così facendo diventerebbe devastante: ha la velocità e la forza per riuscirci.
Lui stesso ha dichiarato che sta ancora migliorando e che non vuole fermarsi. Prima sembrava un po’ distratto: forse pensava a trasferirsi presto in Premier. Ora si sente al centro del progetto e riesce a esprimersi con grande efficacia.
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