Il difensore slovacco, in prestito al Fenerbahce di José Mourinho, sogna ancora un ritorno in Italia: lotta a due per l’ex nerazzurro
Non è andata come avrebbe voluto. Non è andata come sperava, e come gli stessi dirigenti del PSG, che gli hanno garantito un ingaggio triplo rispetto all’ultima offerta formulata illo tempore dall‘Inter, avevano creduto potesse andare. L’esperienza di Milan Skriniar nel club transalpino è stata, senza mezzi termini, deludente.
Forse la più grande soddisfazione personale lo slovacco se l’è presa proprio in quella che una volta era casa sua, al ‘Meazza’, e proprio contro l’ex nemico Milan, quando portò in vantaggio la sua squadra in un match del girone eliminatorio della scorsa Champions. Una gioia strozzata in gola, vista la successiva rimonta dei rossoneri.
Per il resto, tanti errori, uno status che ha iniziato a scricchiolare già a metà della scorsa stagione, fino all’impiego col contagocce, da parte del tecnico Luis Enrique, nei primi mesi del 2024/25. Quasi inevitabile dunque la cessione, arrivata in prestito proprio in chiusura del mercato di gennaio. Il Fenerbahce di José Mourinho è stato il club che ha usato gli argomenti più convincenti sia con l’entourage del calciatore che col PSG per un trasferimento temporaneo fino al prossimo 30 giugno.
A meno di una trattativa separata tra i turchi e i francesi – che comunque non è da escludere a priori – lo slovacco tornerà alla base tra qualche mese: due club italiani sono già pronti a rendere concreto un interessamento che già si era mostrato reale nella finestra invernale di scambi.
Legato ancora al club di Al Khelaifi fino al giugno del 2028, lo slovacco sogna un ritorno in grande stile nel nostro campionato. Come detto, indiscrezioni sul corteggiamento di Juve e Napoli sul difensore erano state già registrate a partire dall’autunno 2024.
Skriniar, per quanto a parole avesse addirittura sostenuto di trovarsi benissimo a Parigi e di non pensare all’addio, ha già cambiato idea una volta. E chi lo conosce bene sostiene con assoluta certezza che il suo vero desiderio sia quello di tornare in Italia. O dal ‘vecchio’ mentore Antonio Conte, che lo aveva reso un pilastro granitico della sua difesa, o dalla grande rivale storica dell’Inter, quella Juve che da tempo sogna lo sgarbo alla Beneamata.
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