Cristian Chivu sta cambiando il modo di giocare dell’Inter con la difesa a 4: cosa è successo contro il Sassuolo, e anche contro l’Ajax
Portare a casa i tre punti era ciò che contava di più in casa Inter. Non si poteva proprio sbagliare contro un Sassuolo determinato e arcigno, ma anche piuttosto incerto in alcune fasi di gioco. Per questo, i nerazzurri sono partiti forte e hanno preparato al meglio la partita con Chivu, in modo tale da non farsi sorprendere.
A parte qualche azione isolata e il brivido finale, l’Inter ha subito ben poco, ma ha anche mostrato un nuovo modo di giocare. L’allenatore romeno, infatti, ha cambiato qualcosa in fase di impostazione, anche se delle avvisaglie si erano viste già nel match contro l’Ajax.
In fase difensiva, la Beneamata ha cercato di salire e pressare dritto sull’uomo, con il consueto 3-5-2. Calhanoglu era molto alto per prendere il regista avversario, con gli attaccanti pronti a correre e andare a contrasto con portiere e centrali. Già qui c’è un elemento di novità rispetto all’era Inzaghi, dove si preferiva coprire le mezze posizioni e lavorare sugli intercetti. O abbassarsi in blocco basso.
Non l’ha detto nessuno, ma l’Inter è cambiata tanto in fase di impostazione nelle ultime settimane. Di fatto, Chivu allarga molto Akanji, quasi come fosse un terzino di destra e lo stesso fa l’altro braccetto – Bastoni o Carlos Augusto. Questo permette a Dimarco e Dumfries di essere delle vere e proprie ali in proiezione offensiva, ma soprattutto a Calhanoglu di abbassarsi per impostare.
A turno, il turco diventa praticamente un centrale di destra o sinistra e fa partire velocemente l’azione, possibilmente in verticale. Con l’ingresso di Esposito tra i titolari, l’Inter ha acquisito un altro elemento importantissimo per andare dritti sulle punte e sfruttare quest’asse con grande frequenza – anche grazie al lavoro di Thuram.
Quello che è cambiato di più rispetto all’era di Inzaghi è la posizione delle mezzali. Barella e Sucic (poi Frattesi) hanno cercato di inserirsi con grande frequenza tra le linee, in modo tale da essere pericolosi negli ultimi 30 metri e non dare riferimenti.
Il tutto ha consegnato una sorta di 4-4-2 o 4-2-4 in fase di impostazione, che è andato a fasi alterne, ma ha consentito all’Inter di creare un gran numero di occasioni da gol. Bisognerà ancora trovare il giusto equilibrio, ma il gioco di Chivu è questo e la difesa a 4 è realtà, per ora solo in fase di possesso.
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