GENOVA – “Era destino che raggiungessi qui quota 100 gol in A, anche se non pensavo di arrivare a 103…” Sicuro, conscio delle sue qualità ma anche umile: nel post partita Mauro Icardi non si nasconde. E’ lui il grande protagonista di Sampdoria-Inter con quattro reti che hanno fatto impazzire i doriani, i tifosi nerazzurri e i fantallenatori, sia chi lo aveva in rosa sia chi lo aveva contro. E pazienza se il ritrovato Perisic, in gol per l’1-0 e finalmente tornato per la volata Champions, che avrebbe meritato la copertina nerazzurra di giornata, è stato ‘sorpassato’ dal clamoroso poker del compagno di squadra. Come Immobile due mesi fa, ora anche Icardi ne rifila 4 in un colpo solo in questo campionato – il secondo in carriera dopo quello rifilato al Pescara nel 2013 proprio con la maglia della Samp – e torna a guardare da vicino il collega biancoceleste, distante ora solo due lunghezze (24 reti contro i 22 dell’argentino).
Poker da antologia siglato in tutti i modi: rigore, tacco, opportunismo sotto rete e volée stupenda a battere Viviano con un beffardo pallonetto. “Sono passato da 99 a 103 in 55 minuti. Non me l’aspettavo. Sono davvero molto contento per la prestazione della squadra e per aver dato continuità alla bella prova di Napoli. Se ci siamo ritrovati, ora dobbiamo dare continuità a partire dalla prossima partita contro il Verona. Speriamo sia una ripartenza definitiva, il mister sa gestire questi momenti e ci ha provocati per avere la reazione d’orgoglio che oggi abbiamo avuto tutti” ha concluso.
Già, la mancata qualità espressa dopo il Napoli, l’oggetto dei discorsi della settimana che ha provato qualche immancabile polemica: Spalletti ha fatto da provocatore ma anche da psicologo, andando a toccare le sfere dell’orgoglio e della consapevolezza dei mezzi personali di ogni calciatore a sua disposizione. E forse non è un caso che proprio Perisic, Icardi e Cancelo, senza dimenticare Brozovic e Gagliardini, siano stati tra i migliori in campo. “Serve sempre concentrazione e cattiveria, oggi la compattezza e il gruppo hanno fatto la differenza – ha detto il tecnico a fine partita -. Perché ho detto quelle cose? Lo faccio per trasmettere ai miei ragazzi ulteriori garanzie e conferme delle loro qualità. Siamo ripartiti e risiamo squadra. Ora possiamo giocare contro qualsiasi avversario, sono tranquillo e non ho più paura di niente” ha concluso. E se lo dice lui, con questa convinzione, c’è da credergli davvero…
S.M. – www.interlive.it
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