Il difensore dell’Inter ha chiesto l’ingente somma come risarcimento accusando l’ex agenzia di ‘arricchimento illecito’
Stefan de Vrij, difensore centrale dell’Inter, ha citato in giudizio l’ex agenzia Sports Entertainment Group (abbreviato SEG, ndr) che ne gestiva le pratiche sportive prima che queste passassero in mano al procuratore Mino Raiola.
Nello specifico, l’accusa mossa nei confronti di SEG è di arricchimento illecito per aver inserito nel contratto del calciatore, a sua insaputa, una clausola a proprio favore da 7,5 milioni di euro qualora il valore del cartellino avesse superato i 50 milioni di euro nel giro di cinque anni solari dalla data della stipula. Scoperto l’arcano, de Vrij avrebbe chiesto mediante i suoi legali la differenza tra quanto attualmente percepito e quello massimo raggiungibile, una cifra vicina ai 22 milioni di euro.
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Il fatto di cronaca, lanciato pubblicamente dalla testata olandese ‘De Telegraaf’, sarà discusso in tribunale il prossimo febbraio. Nel contempo non si è fatta attendere la pungente risposta del direttore responsabile dell’agenzia Kees Vos che ritiene il fatto una ‘ridicola iniziativa’ del calciatore interista, lasciatosi erroneamente convincere che all’agenzia non spettasse alcun compenso.
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