I balcanici arginano la furia gialloverde e passano ai quarti di finale del Mondiale, tanti i nerazzurri – passati, presenti e mai arrivati – tra i protagonisti
Nel primo dei quattro big match in programma per la fase dei quarti di finale del Campionato del Mondo, la Croazia riesce a portare a casa il miglior risultato possibile battendo la superfavorita Brasile con il punteggio di 4-2 dopo i calci di rigore. Nel corso dei novanta minuti regolamentari s’è visto un gioco piuttosto vivo ambo i fronti, con gli ospiti sudamericani piuttosto determinati ad agguantare la qualificazione alle semifinali per interrompere la maledizione che li colpisce dal 2002.
Merito della formazione balcanica, però, è stato non tanto il numero di occasioni create quanto l’abilità di contenere magistralmente gli avversari anche all’interno della propria area di rigore dalle incursioni sulle fasce. L’ottimo lavoro della cintura mediana ha favorito l’inserimento degli attaccanti e grande compattezza in fase di ripiegamento. In questo c’è dapprima da fare un plauso al primo nerazzurro, ancora attualmente sotto contratto con l’Inter, ad essersi distinto: Marcelo Brozovic. Al suo fianco è figurato anche il primo dei due grandi ex, Mateo Kovacic, oggi militante nel Chelsea.
Il duo è piaciuto particolarmente all’intermediario Sabatino Durante, ospite della trasmissione in diretta streaming sul canale Twitch ‘TvPlay‘ in occasione dell’incontro tra le due superpotenze del calcio mondiale: “La Croazia ha messo in campo cuore e strategia. Tite ha fatto quel che poteva e sapeva. Il suo centrocampo era inferiore a quello croato, che a sua volta è inferiore soltanto a quello del Real Madrid“, ha dichiarato. Bene anche Ivan Perisic, uno dei calciatori maggiormente determinanti nel corso dell’ultima stagione sportiva con Inzaghi in panchina, prima del passaggio al Tottenham di Conte.
Assieme a questo gruppo ristretto c’è però un altro grandissimo fuoriclasse ancora non menzionato, vincitore dell’edizione 2018 del Pallone d’Oro tra Nazionale croata e Real Madrid: Luka Modric. Quest’ultimo, nonostante i trentasette anni d’età all’anagrafe, sembra poter fare ancora la differenza come se ne avesse dieci di meno.
Le sue qualità sono indiscusse, ora come allora. Tanto che ancora una volta sarebbe tornato in orbita Inter dopo diversi anni dall’ultima volta, quando i nerazzurri tentarono di avvicinarsi a lui. “Da quel che so lui vuol rimanere al Real il più possibile“, ha aggiunto Durante sulle chance di vedere Modric indossare un’altra maglia. “Vero, fu anche vicino all’Inter ma i madrileni furono abili nel rilanciare. A Milano non avevano molto altro da promettere, ma lui sarebbe venuto volentieri in Italia. Parla anche un po’ italiano“.
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