L’Inter ha snobbato lo scudetto: i 3 segnali decisivi

La delusione è tanta in casa Inter dopo il pareggio contro la Lazio che di fatto è costato lo scudetto: i nerazzurri hanno snobbato l’obiettivo

Mancavano solo tre partite al termine della stagione e l’Inter partiva con il grande obiettivo di vincerle tutte per tentare di portare a casa due trofei iconici come lo scudetto e la Champions League. Il passo falso del Napoli a Parma non era preventivabile, è vero, ma ci si poteva aspettare una mancata vittoria da una squadra che non ha mai mostrato un bel gioco e fa fatica a vincere tutte le partite.

Lautaro saluta
L’Inter ha deluso nel match decisivo contro la Lazio (LaPresse) – interlive.it

Quello che ha deluso di più i tifosi è l’atteggiamento con cui sono scesi in campo i nerazzurri, soprattutto nel secondo tempo. La squadra ha preparato bene la partita ed è riuscita a sbloccare la gara nella prima frazione di gioco, ma nella ripresa la mentalità non è stata all’altezza dell’obiettivo che si sta perseguendo.

I risultati sono chiari: per l’ennesima volta nell’attuale Serie A, l’Inter si è fatta riprendere e ha perso per due volte il vantaggio. E le motivazioni non sono puramente tecniche, anzi ci sono dei segnali che possono far capire come i nerazzurri abbiamo mentalmente snobbato l’obiettivo per privilegiare la Champions League.

Scudetto sottovalutato dall’Inter: i fattori decisivi

Per capire i segnali equivoci in questo senso, si può tranquillamente guardare l’attacco. Joaquin Correa a inizio anno non è stato neppure inserito in lista Champions, ma poi è stato schierato in campo nella partita decisiva per portare a casa lo scudetto, anche se solo nel secondo tempo. Si tratta di un paradosso netto e difficilmente spiegabile.

Inzaghi ha salutato lo scudetto
I motivi da cui si intende la priorità dell’Inter (LaPresse) -interlive.it

Esattamente come le condizioni di Lautaro Martinez e Davide Frattesi. È chiaro che i due calciatori stiano facendo un percorso importante per arrivare al top della condizione per la finale di Champions contro il Psg. Ma se erano in grado di scendere in campo ed essere decisivi dieci giorni prima contro il Barcellona, per un obiettivo così importante come lo scudetto non potevano andare almeno in panchina contro la Lazio? Il dubbio resta.

Si potrebbe citare anche la gestione dei cambi, di cui si è tanto parlato nelle ultime ore, ma l’ultimo segnale è quello relativo i giorni di riposo. Per carità, la squadra meritava 48 ore per staccare dopo le fatiche di Champions e su tutti i fronti, ma concedere due giorni prima di una partita decisiva per il campionato (lunedì e martedì) forse è stato un po’ troppo.

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