Marcus Thuram può essere protagonista di una variazione tattica in campo: Chivu può cucirgli addosso anche il ruolo di terza punta
Segna, corre e fa segnare, praticamente in tutti i modi. Non si può chiedere altro a un attaccante e Marcus Thuram è bravissimo nel farlo. La carriera del francese l’ha portato a una svolta tattica davvero consistente quando ha lasciato il Borussia e si è trasferito all’Inter a parametro zero.

Da allora per lui è arrivata una trasformazione in prima punta, da che giocava come esterno d’attacco. Tikus ha fatto benissimo al fianco di Lautaro Martinez, orchestrando il gioco, guidandolo con le sue transizioni positive e riuscendo a segnare con qualità, velocità e potenza atletica.
Negli ultimi giorni, però, si è sviluppato un altro tema: Thuram potrebbe tornare a giocare come esterno offensivo in una sorta di 3-4-3 (a farla semplice) o in un 3-4-2-1? La risposta è chiara sotto il punto di vista tattico.
Il destino di Thuram come esterno: l’evoluzione del ruolo e del modulo
L’idea originaria di Chivu – e forse anche di Inzaghi – per migliorare l’Inter era passare al 3-4-2-1, in modo da inserire nella formazione titolare un altro calciatore capace di partire in dribbling, inserirsi tra le linee e superare i difensori avversari. Il profilo ideale era quello di Lookman, ma ci sono tanti calciatori con quelle caratteristiche.
Profili come Nusa o Nkunku avrebbero comunque fatto la differenza, ma oggi è storia del calciomercato e quel nome non è mai arrivato. Nel prossimo futuro, le cose potrebbero cambiare, ma intanto Chivu deve fare con ciò che ha e rimandare la trasformazione totale a degli spezzoni a gara in corso.
Non è da escludere, quindi, che in alcune circostanze l’allenatore romeno possa affidarsi a Lautaro Martinez e Marcus Thuram alle spalle di Pio Esposito. O ancora meglio con Lautaro centrale e Thuram e Bonny ai lati. L’argentino ha cambiato il suo modo di giocare: oggi è molto più rifinitore che punta.
Viene incontro, fa salire la squadra e smista palloni con qualità. L’ex Borussia è pronto a movimenti continui in profondità per stressare la linea avversaria e andare in porta. Infine, Pio Esposito porta tanto lavoro spalle alla porta e può liberare spazio per Lautaro Martinez. Quello che manca (ancora) è un talento forte in dribbling, ma il tempo magari darà delle risposte.