Calciopoli, Moratti: “Conclusioni in linea con la Giustizia Sportiva”

Massimo Moratti
Massimo Moratti

CALCIOPOLI CASSAZIONE MORATTI / MILANO – La Cassazione ha ‘prescritto’ Moggi e Giraudo – ma non assolti – per i reati di associazione a delinquere nell’ambito del processo Calciopoli. Assolti gli arbitri Bertini e Dattilo, confermata invece la condanna a dieci mesi di reclusione per l’ex arbitro De Santis, che però aveva rinunciato alla prescrizione. Insomma, dopo nove anni tra udienze e processi, finisce tutto a ‘tarallucci e vino’, anche se la ‘prescrizione’ non vuol dire ‘assoluzione – anzi… – e, soprattutto, non intacca quanto deciso per forza di cose in tempi brevi dalla Giustizia Sportiva nell’infuocata estate del 2006.

IL COMMENTO DI MORATTI

Al ‘Corriere della Sera’ Massimo Moratti ha così commentato la sentenza della Cassazione su Calciopoli: “Al di là di qualche suggestiva interpretazione in palese contrasto con la realtà, è facile constatare che per l’ottava volta, dal primo giudizio sportivo del luglio 2006 fino all’ultimo della magistratura ordinaria (5 diversi pronunciamenti dal gup di Napoli fino alla Cassazione), è stata riconosciuta la validità dell’impianto accusatorio che ha portato alla condanna dell’ex a.d. e dell’ex d.g. della Juve. Sono passati 9 anni e noto che le conclusioni della Cassazione sono in linea con quelle della giustizia sportiva che evidentemente tanto frettolosa non era stata. Non voglio nemmeno riaprire vecchie questioni precedenti a Calciopoli, nelle quali era già intervenuta la prescrizione, ma trovo non realistici alcuni commenti dopo la sentenza della Cassazione, nei quali si parla di sostanziale parità fra due situazioni del tutto diverse. E non intendo nemmeno riaprire la questione di chi abbia davvero titoli per una eventuale richiesta di danni; ho ben presente che cosa è accaduto in passato e mi auguro soltanto che ci sia da parte di tutti il rispetto verso una realtà storica che non si presta a interpretazioni equivoche“.

R.A.

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