Inter-Sassuolo, Vecchi: “Giusto contestare. Tutte queste sconfitte perché…”

Vecchi ©Getty Images

INTER SASSUOLO VECCHI / Nemmeno il ritorno di Stefano Vecchi è servito a invertire il finale di stagione dell’Inter, oggi al ‘Meazza’ sconfitto 2-1 dal Sassuolo nel match valevole per la 36esima giornata di Serie A: “Siamo stati puniti al minimo errore, purtroppo adesso c’è un clima di negatività che si traduce anche in campo – ha commentato il tecnico nerazzurro ai microfoni di ‘Premium Sport’ – La squadra ha giocato, mi dicono che siam riusciti a collezionare ben 15 corner… E forse c’era pure un fuorigioco (il raddoppio di Iemmello, ndr) e un calcio di rigore in nostro favore. Tuttavia non dobbiamo appellarci a cose di questo tipo, di positivo c’è che i ragazzi hanno dato tutto fino all’ultimo. Perché questo crollo? In Italia basta mollare un attimo per andare in difficoltà, gli errori fatti sono anche figli di allenamenti non al cento per cento – ha risposto Vecchi – Ma la colpa non è certo di Pioli, che ha sempre lavorato duramente per cercare di cambiare la situazione”.

EUROPA LEAGUE – Con questo ko i nerazzurri dicono praticamente addio all’Europa League: “Bisogna crederci fino a che ce lo consente la matematica – ha evidenziato Vecchi a ‘Premium Sport’- Domenica prossima contro la Lazio dovremo fare una grande partita”.

ICARDI E GABIGOL – “Mauro è il calciatore che soffre di più per questa situazione perché è quello che maggiormente si identifica con questi colori. Ma il momento così delicato può servirgli per maturare ulteriormente. E’ curioso che Gabigol venga applaudito già prima di entrare, credo che sarebbe meglio premiarlo dopo qualche giocata”.

Inter-Sassuolo, Vecchi: “Contestazione? I tifosi non si identificano in questa situazione. Squadra non da settimo-ottavo posto”

Vecchi comprende i tifosi interisti, in particolare di quelli della Curva Nord, che hanno contestato i giocatori (ma anche la società) abbandonando lo stadio al primo tempo: “Sapevamo della contestazione, che però non ha influiti. I tifosi hanno le loro ragioni perché non si identificano in tale situazione. Questa squadra non può essere da settimo-ottavo posto”, ha concluso il mister dell’Inter.

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