Marotta: “Il primo obiettivo è ridurre i costi e poi valorizzare le risorse”

Inter, il dirigente Beppe Marotta ha voluto tranquillizzare i tifosi sul futuro del club e ha confermato l’intenzione di migliorare la situazione anche se bisognerà naturalmente sempre tenere presente la situazione che si sta vivendo a causa della pandemia

Marotta a Sky Sport

INTER MAROTTA INTERVISTA/ Il dirigente dell’Inter Beppe Marotta, ha voluto tranquillizzare i tifosi nerazzurri per quanto riguarda il futuro. Queste le sue prime dichiarazioni, intervistato da TGR-Il Settimanale: “Dobbiamo garantire il massimo impegno, che significa dare tutto di sé per obiettivi ancora nuovi. Non sempre funziona l’equazione che chi più spende anche vince, ma c’è pure una competenza umana e motivazionale che ha grande valore“. Gli hanno fatto notare che l’esonero di Luciano Spalletti e il conseguente arrivo di Antonio Conte,  con la partenza di Mauro Icardi sembrano essere stati il punto fermo della rinascita della squadra milanese, che ha portato alla vincita del campionato e lui ha confermato: “Quando sono arrivato, dopo aver conosciuto l’ambiente ho dialogato con la proprietà su un progetto nuovo. Ne abbiamo discusso sia con Ausilio che con la proprietà e abbiamo stilato un programma con delle nuove scelte e una nuova struttura, dato che era giusto fare dei cambiamenti. Conte è stato il grande artefice di questa cavalcata, insieme ai giocatori che hanno risposto alle sue indicazioni e alla società che ha supportato il tutto. Tutti insieme abbiamo gioito inaspettatamente per questo scudetto che è arrivato addirittura con quattro giornate d’anticipo. Quindi è anche un piccolo record e ne siamo orgogliosi“. Per tutte le altre news sui nerazzurri CLICCA QUI.

 

Naturalmente i tifosi dopo il tricolore vorrebbero arrivare anche al traguardo grosso, che è il trofeo europeo e il dirigente ha risposto: “Il gap non solo dell’Inter ma con tutte le italiane in Europa è evidente, non a caso la finale quest’anno è fra due squadre inglesi, in Europa League c’è il Manchester United. Siamo lontani dalle performance di inizio anni 2000: dobbiamo lavorare, ma c’è un modello da rivedere“. Non poteva mancare la domanda sulla situazione finanziaria dei club a causa della pandemia in corso e lui ha spiegato: “Il fenomeno del Covid ha tracciato un solco notevole in un’attività imprenditoriale già difficile da sostenere. Oggi il primo obiettivo è ridurre i costi, quindi anche gli stipendi che incidono in modo forte, e poi valorizzare le risorse“.

 

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