Prima della nuova battaglia legale da combattere a Hong Kong Zhang ha voluto essere presente al Castellani per Empoli-Inter. Il momento è molto delicato, per società e squadra
Non era partito con la squadra, Steven Zhang, ma ha voluto comunque raggiungere lo stadio toscano per assistere alla partita. Era fondamentale dare un segno di vicinanza alla squadra in un momento così particolare, anche per tranquillizzare l’ambiente di fronte ai tanti guai giudiziari ed economici di cui il presidente è implicato. Alla fine del match, Zhang è apparso felice e abbastanza sereno.
Secondo i meglio informati, avrebbe trascorso del tempo con Simone Inzaghi e con Romelu Lukaku, l’eroe della giornata, per ragionare della situazione sportiva del club e dei prossimi obiettivi. E magari ha parlato loro anche delle cause ce sta affrontando.
Oggi Zhang ha infatti in programma l’ennesima udienza: la battaglia si gioca ora sul fronte più caldo, cioè ad Hong Kong. Ma perché Steven Zhang torna in udienza? Ovviamente il presidente interista non è volato in Asia. A spostarsi sono stato i suoi legali per affrontare nel Tribunale di Hong Kong la seconda udienza legata alla causa promossa da China Construction Bank.
Il tribunale è lo stesso in cui Zhang è stato condannato a pagare oltre 300 milioni per un debito mai saldato. In pratica, Zhang dovrà rispondere a una “debtor examination“, verrà quindi interrogato riguardo i suoi debiti. E potrà difendersi presentando documentazioni opportune che possano provare un accordo con i creditori per un pagamento non immediato o a tassi d’intersse differenti da quello richiesti. Oppure dimostrando di non avere fondi disponibili per pagare subito.
La battaglia di Zhang ad Hong Kong: i rischi reali dell’udienza
L’esame del debitore verterà su tutte le attività, le passività e le spese. Inoltre il tribunale analizzerà le cessioni di attività e i trasferimenti di liquidi, per capire se Zhang sta nascondendo qualocosa. Steven rischia grosso: in Cina parlano di una possibile condanna fino a tre mesi di carcere. Una pena che però potrebbe essere tramutata in una pesante ammenda da pagare.
A Milano c’è molta apprensione per quanto sta accadento al presidente Steven Zhang ad Hong Kong: la dirigenza non è così sicura che il presidente possa vincere la sua battaglia. Ma l’imperativo è concentrarsi sul campo: la cosa pià importante molto per l’Inter in questo momento e rimanere in lizza per il quarto posto e prepararsi il meglio possibile per la gara interna di Coppa Italia contro la Juventus (dove ci sarà il “graziato” Lukaku).
La questione legale di Zhang è assai complessa: il presidente dell’Inter è già stato incriminato in primo grado per non aver saldato un prestito di oltre 300 milioni. La China Costruction Bank, banca commerciale con sede a Pechino, ha denunciato Zhang per il mancato saldo della cifra a Hong Kong, a Milano e a New York.
Il Tribunale di Hong Kong, al termine del primo incontro, ha fissato altre due udienze per permettere appunto ai legali di Zhang di far chiarezza sulla situazione. Dopo l’udienza del 24 aprile ci sarà un secondo appuntamento fissato per il prossimo 10 maggio. Sarà, con molta probabilità, quello decisivo.
I 300 milioni di cui si parla a Hong Kong peseranno anche sul bilancio dell’Inter? Dipende dalle decisioni del Tribunale di Hong Kong che stanno cercando di capire qual è il reale patrimonio dell’erede dell’impero Suning. Non è ancora escluso che i creditori possano prelevare coattamente le azioni di Zhang anche in Italia, per poi metterle all’asta per ricevere quanto chiedono.
In questo senso, anche se a oggi sembra piuttosto improbabile, Zhang potrebbe cedere proprio alla CCB la maggior parte delle sue azioni del club nerazzurro. In ottica cessione non sarebbe una buona cosa, dato che una vendita di questo tipo non baderebbe in alcun modo alle intenzioni e alle garanzie dell’acquirente.