Manca ancora la firma, ma sembra ormai fatta: l’attaccante francese, dopo anni di tira e molla, si vestirà di nerazzurro. Per ingannare l’attesa, proviamo ad analizzare i pregi e i difetti di Marcus Thuram
Prenderà il posto di Edin Dzeko, trasferitosi in Turchia, ma non è affatto un ripiego. Thuram è un obiettivo storico dell’Inter: è dal 2021 che i nerazzurri provano a prenderlo. E, quando ormai il ragazzo sembrava vicinissimo al Milan, Marotta e Ausilio sono riusciti a riallacciare il legame che sembrava compromesso con il diretto interessato e i suoi procuratori.
Sì, l’affare è fatto: l’attaccante arriva a zero dal Borussia Mönchengladbach. All’Inter si beccherà un ingaggio tra i 6 e i 6,5 milioni a stagione, oltre a un bonus alla firma. Quanto alto? Non si sa ancora, ma pare che al Lipsia papà Lilain avesse chiesto 10 milioni, mentre al Milan 8.
Per l’Inter resta comunque un grande affare: il nuovo acquisto costerà meno di Dzeko con il Decreto Crescita. Ed è un potenziale tecnico che può portare un guadagno futuro. Vendendolo fra due o tre anni, la plusvalenza è quasi certa. Insomma, sta per arrivare un ventiseienne valutato più di 30 milioni al posto di un trentasettenne che ne vale 5 al massimo. Non male, no?
Quest’anno, in Germania, ha cominciato il campionato abbastanza bene, ma dopo il Mondiale si è un po’ bloccato. In tutto, ha segnato tredici reti e fornito sei assist. Va detto che il ragazzo non nasce come una punta: è un’ala sinistra. Nel primo anno in Germania, dopo il trasferimento dal Guingamp, segnò quattordici reti e fornì nove assist. L’anno dopo, nel 2020/21, mise a referto più assist (dodici) che goal (undici). E questo dovrebbe dirla lunga sulle sue caratteristiche.
I pregi e i difetti di Marcus Thuram, il nuovo attaccante dell’Inter
E che goal fa Marcus Thuram? Nei primi due anni in terra tedesca ha fatto quasi sempre goal difficili o spettacolari: colpi sotto, finalizzazioni dopo un paio di dribbling, tiri dalla distanza. Mentre gli assist sono nati tutti o quasi da uno schema: dopo il lancio nello spazio, Thuram scattava per bruciare gli avversari, un tocco o due, e poi servizio sotto porta per far segnare un compagno.
Tecnicamente è bravo. Nulla da obiettare. E ha parecchia personalità. I pregi di Marcus Thuram sono però anche tattici: sa mettersi al servizio della squadra, tenere il pallone (come Lukaku), aprire spazi e aggredirli al momento giusto. Spesso però è poco lucido sotto porta. Non è un cecchino da area di rigore.
Se l’Inter ha messo gli occhi già dall’ultimo anno di Conte vuol dire che è un attaccante che può sposarsi bene con lo schema. Quando partì Lukaku, Inzaghi sembrava, almeno all’inizio, contento di poter prendere Thuram. Poi, sfortunatamente, il francese si infortunò e il tecnico piacentino insistette per prendere Correa. Niente paura: con il Tucu, il francese, centra poco e niente.
Dimostra caratteristiche simili a quelle di Romelu Lukaku, ma è anche più duttile. Nel senso che può giocare anche in altro modo. Per esempio puntando più sulla tecnica che sul fisico. Al belga assomiglia nella capacità di aiutare le verticalizzazioni della squadra.
Perché ci piace il nuovo acquisto
Thuram è un ottimo acquisto soprattutto per come è stato concluso l’affare. Il Milan era sicuro di averlo in pugno, tanto da aver dato all’attaccante una sorta di aut-aut. I rossoneri si aspettavano una risposta entro ventiquattr’ore, ma la risposta non è arrivata. Perché dopo la notizia dell’addio di Dzeko, Marotta ha alzato il telefono e parlato con il ragazzo. I dialoghi sono andati benissimo e in meno di mezz’ora la situazione è stata ribaltata.
Insomma, Thuram ha scelto di vestire il nerazzurro. Ha preferito l’Inter al Milan, al PSG e al Lipsia. E questo è già un merito. Poi ha tutto per migliorare. Nell’Inter giocherà da centravanti, ruolo in cui si è specializzato solo negli ultimi tempi (e dove giocava all’inizio della carriera in Francia).
In Germania ha ricoperto un po’ tutti i ruoli offensivi. Spesso è stato posizionato largo a destra o a sinistra. Marco Rose e Adi Hütter, i suoi due mentori al Gladbach, lo vedevano poco come attaccante puro. Ma, come anticipato, Thuram è forte fisicamente. Supera un metro e novanta ed è veloce. Sa prendere il tempo ai difensori e giocare sul filo del fuorigioco.
Joyeux anniversaire au français Marcus Thuram qui fête aujourd’hui ses 24 ans ! 🎉🇨🇵
Ce doublé contre le Real… 😍pic.twitter.com/1FxWC6CR2b
— Vibes Foot (@VibesFoot) August 6, 2021
Non è un attaccante specializzato nel giocare spalle alla porta, ma può farlo. Di norma, preferisce agire in profondità. E non se la cava male, sia palla al piede che senza. Quando parte in progressione è difficile prenderlo. Raramente non prova il dribbling. I suoi tocchi sono eleganti. E quando arriva al tiro è sempre coordinato. Mentre non è sempre perfetto nel fondamentale dell’inserimento.
The build-up, the #Bundesliga goal, the celebration… 🔥😍
Join us in wishing a happy birthday to @Borussia_EN‘s @MarcusThuram! 🍰🙌 pic.twitter.com/HAJOdrO4qN
— Bundesliga English (@Bundesliga_EN) August 6, 2021
Uno così, pochi dubbi, può diventare dominante, proprio perché in grado di associare forza e classe. Dal punto di vista caratteriale, deve imparare a non lasciarsi innervosire dagli avversari. Spesso si è abbassato a fallacci di reazione e a comportamenti non troppo sportivi. La sua squalifica più lunga in carriera arrivò dopo che sputò in faccia a un avversario! Negli ultimi tempi sembra essersi dato una calmata, fortunatamente.