Al calciatore un’offerta incredibile di provenienza estera per strapparlo alla concorrenza dell’Inter, lui ha deciso cosa fare del suo futuro e pressa il Chelsea
Una battaglia senza fine. La cessione di Romelu Lukaku è nell’interesse del club inglese detentore del suo cartellino, ma al contempo il Chelsea non ha voglia di fare grandi favori all’Inter con cui nelle ultime settimane è stato in strettissimo contatto anche in funzione di altre operazioni di mercato.
Cancellate le speranze per la riproposizione di un prestito, la dirigenza alle dipendenze di Todd Boelhy ha infatti fissato il prezzo del cartellino del calciatore intorno ai 30 milioni di euro. Cifra che la controparte nerazzurra sarebbe anche disposta a spendere, sempre che vi sia almeno un’altra grossa cessione a fungere da ammortizzatore della spesa.
Proprio nelle ultime ore sarebbe giunta conferma del rilancio da parte dell’Al-Nassr verso il cartellino di Marcelo Brozovic, una circostanza doppiamente utile per l’Inter al fine di completare positivamente l’ingaggio del centravanti belga a titolo definitivo e aggiungere un ulteriore tassello al reparto offensivo. L’operazione potrebbe dunque spiccare il volo, rafforzata dall’ultima delle grandi novità relative al futuro di Lukaku su cui egli stesso ha voluto fare voce grossa.
Calciomercato, Lukaku promette ancora amore eterno all’Inter
Il calciatore è infatti estremamente legato alla causa nerazzurra e non ha alcuna intenzione di farsi abbindolare da offerte estere di alcun tipo. Neppure dall’Al-Hilal, club militante nell’aspiratutto della Saudi Pro League, reduce da una maxi offerta da 50 milioni di sterline annuali. A riportarlo è l’edizione inglese di ‘Sky Sport’.
Le intenzioni di Lukaku sono dunque molto chiare e non fraintendibili. Vuole restare competitivo in Europa, nel calcio che conta, tra le file della squadra che gli ha permesso di compiere il salto di qualità definitivo. E anche per rispetto nei confronti dei suoi tifosi, vuole adesso restituire tutta la fiducia ricevuta nella passata stagione, quando sembrava perso e lontano dai suoi standard prestazionali.