Inzaghi dovrebbe rinnovare prima dell’inizio della stagione ma non si placano le voci su un nuovo allenatore: già si parla di indizi che portano alla Premier
Un mesetto fa Piero Ausilio è stato visto in compagnia di un altro allenatore. Era a cena, a Milano. Nulla di male, formalmente. Se non fosse che quello stesso allenatore era stato a lungo, nel corso della passata stagione, accostato all’Inter per sostituire Simone Inzaghi.
Il tecnico piacentino, a oggi in scadenza, non dorme ancora sogni tranquilli. Seconde alcune voci non è affatto scontato che arrivi il rinnovo. Da un lato c’è chi pensa che il prolungamento sia già stato impostanto: mancherebbero solo le firme da aggiungere sulla bozza di contratto dopo la fine della tournée in Giappone. E poi c’è chi sospetta che Zhang possa voler rimandare l’accordo.
Il presidente cinese protrebbe volere una minima sicurezza prima di compromettersi con un nuovo lungo contrattato. Scottato da ciò che è successo con Spalletti e Conte, non intenderebbe, secondo questo punto di vista, legarsi a Inzaghi prima di ottenere garanzia sulla stabilità e la funzionalità del gruppo.
Tradotto in poche parole: Inzaghi dovrebbe portare subito risultati per guadagnarsi il rinnovo prima della fine dell’anno solare. Conterebbero anche tutti i casting svolti la primavera scorsa, quando Inzaghi era in bilico.
Sia Zhang che la dirigenza continuano ad apprezzare alcuni dei nomi fatti per sostituire Inzaghi. Su tutti Thiago Motta e De Zerbi. Insomma, c’è già qualcuno che scorge negli acquisti e negli obiettivi di mercato degli indizi che avvicinano la società a un nuovo allenatore…
Gli indizi di mercato che rimandano all’arrivo di un nuovo allenatore
E qui torniamo alla cena di Ausilio. Con il ds interista, a Milano, c’era l’attuale tecnico del Brighon, Roberto De Zerbi. Davide Frattesi è un calciatore plasmato da De Zerbi al Sassuolo. Lo steso vale per Trubin, portiere obiettivo dell’Inter, che è stato lanciato titolare nello Shakhtar Donetsk proprio dall’allenatore bresciano.
Certo, il rischio di una forzatura interpretativa è evidente. Anche perché, per prapararsi a De Zerbi, l’Inter dovrebbe rivoluzionare innazitutto schema, e quindi prepararsi ad acquistare calciatori dalle caratteristiche completamente diverse.
I due giocatori citati, da soli, non possono rappresentare dei forti indizi che portano a immaginare un disegno volto a prendere Roberto De Zerbi come nuovo allenatore per la prossima stagione. Ciò non toglie che De Zerbi sia davvero molto stimato in società. Meglio però parlare solo di una suggestione, e preoccuparsi dell’allenatore attuale dell’Inter.
Inzaghi dovrebbe rinnovare fino al 2025 prima dell’inizio ufficiale della stagione. Così si legge un po’ dovunque. A Marotta non è mai piaciuto lavorare con un mister nell’ultimo anno di contratto. Le trattative con la società per un prolungamento di contratto con relativo aumento salariale sono cominciate a inizio mese, come testimoniato dalla presenza di Tinti, procuratore del tecnico, nella sede nerazzurra.
Piccole frizioni e l’ombra di De Zerbi… ma c’è la volontà di continuare insieme
Tinti non ha mai voluto sbilanciarsi sul rinnovo, ma ha comunque cercato di sottolineare i meriti del suo assistito nella stagione appena. C’è volontà di chiudere subito l’accordo? Non è detto neanche da parte di Inzaghi. Pare infatti che il tecnico abbia ricevuto attestazioni di interesse dalla Premier e dalla Liga.
Dopo una finale di Champions è normale. E dovrebbe anche essere normale che la società voglia gratificarlo concedendogli rinnovata fiducia e un aumento. Se non succede a stretto giro, significa che qualcosa non va.
In generale, sembra che il prolungamento di contratto, allo stato attuale, sia la soluzione migliore per tutti. Ma De Zerbi e Motta appaiono ancora alla dirigenza e ai tifosi come allenatori promettenti, con una forte idea di gioco, capaci di cambiare modulo a gara in corso.
Due profili anche in grado di puntare sui giovani e di imporsi con i dirigenti per prendere anche calciatori fuori dalle solite squadre “amiche”. Insomma, mister da progetto, che non lavorano solo alla giornata ma tendono sempre a costruire per il futuro.