Samardzic in arrivo: come cambia il centrocampo dell’Inter

Ecco come cambia il centrocampo dell’Inter con l’arrivo del giovane scuola Hertha Berlino e quello di Frattesi

Dopo l’addio di Brozovic, per anni perno della mediana nerazzurra, Simone Inzaghi è chiamato a ridisegnare il centrocampo. Per fortuna, il mister parte avvantaggiato: l’anno scorso il croato è stato indisponibile per una buona fetta della stagione, costringendolo a trovare un nuovo assetto con il cambio-ruolo di Calhanoglu.

Cambia il centrocampo nerazzurro
Come cambia il centrocampo dell’Inter (LaPresse) – interlive.it

Rispetto alla scorsa stagione, quindi, la novità principale è l’entrata in scena di due giovani e promettenti interni: Frattesi e Samardzic. Il primo è inquadrabile tatticamente come un sostituto di Nicolò Barella. Ma potrà essere schierato anche insieme al centrocampista sardo (con Barella al posto di Mkhitaryan sul centro-sinistra). Samardzic arriva come sostituto di Gagliardini.

E qui l’upgrade è evidente. Data la qualità tecnica del ventunenne esploso nell’Udinese, l’Inter potrà guadagnare in pericolosità, visione di gioco ed estro. Il centrocampo dell’Inter cambia anche a livello anagrafico. Sono usciti un ’92 e un ’94, e sono arrivati un ’99 e un 2002. Il tutto coerentemente al nuovo progetto tecnico di ringiovanimento dettato da Marotta alla fine della scorsa stagione.

Come cambia il centrocampo dell’Inter: i nuovi play e l’apporto di Samardzic

Calhanoglu continuerà a occuparsi della regia, dopo aver fornito la passata stagione prove più che convincenti in sostituzione di Brozovic. Maggiore spazio dovrebbe essere offerto ad Asllani, promosso come riserva principale del play turco. Barella, Mkhitaryan, Frattesi e Samardzic sono le mezzali.

Lazar Samardzic sempre più vicino all'Inter
Lazar Samardzic (LaPresse) – interlive.it

Con l’uscita di Brozo, l’Inter ha perso un giocatore in grado di dettare i tempi e di nascondere il pallone per spegnere il pressing avversario. Con quella di Gagliardini ha smarrito invece un po’ di fisicità. Ma il centrocampo nerazzurro sembra comunque bilanciato e qualitativamente migliorato. Gli interpreti, vecchi e nuovi, hanno caratteristiche diverse ma compatibili, e dovrebbero essere dunque in grado di ruotare tenendo alto il livello di competitività della squadra.

C’è chi crede che l’arrivo di Lazar Samardzic abbia congestionato un reparto già abbastanza forto, dove c’erano tre titolari per due posti da mezzala. Quanto accaduto la scorsa stagione rende però manifesta l’esigenza di tenere in rosa giocatori affidabili con cui poter attuare un turnover ragionato.

Più turnover e più responsabilità per gli interpreti

I problemi fisici di Brozovic, la poca affidabilità di Gagliardini e la scarsa fiducia concessa ad Asllani hanno costretto lo scorso anno lnzaghi a schierare quasi sempre lo stesso centrocampo. Henrikh Mkhitaryan, a trentaquattro anni, ha giocato 20 gare da titolare consecutive. E ora l’armeno va verso i trentacinque, di anni, e sembra quasi scontato pensare che non potrà più offrire una simile quantità.

Zenga contrariato dall'affare Samardzic: "Ma Asllani dov'è finito?"
Kristjan Asllani (LaPresse) – interlive.it

Frattesi e Samardzic arrivano quindi per offrire alternative sempre spendibili, per preservare Barella, uno dei top player della squadra, e Mkhitaryan, che non più sottoporsi a simili tour de force. L’Inter dovrebbe guadagnarne anche dal punto di vista realizzativo. Frattesi e Samardzic portano in dote 12 goal.

Il primo, l’anno scorso, ne ha segnate 7, di reti; il serbo, invece, ha fatto goal cinque volte. Brozovic e Gagliardini ne hanno fatti 3 (in realtà li ha segnati tutti e tre il croato). Qualcuno potrebbe rimpiangere la capacità di inventare assist del croato. Ma anche Samardzic se la cava in questo fondamentale.

Inzaghi dovrà essere bravo innanzitutto a non far sorgere conflitti di ruolo e di personalità. Poi si dovrà impegnare per gestire meglio i cambi e sfruttare con la massima funzionalità le caratteristiche dei suoi nuovi centrocampisti. Samardzic potrebbe essere utile contro le squadre chiuse, e anche come trequartista. Frattesi, invece, può essere prezioso sia quando ci sarà bisogno di coprirsi e ripartire, sia nella gestione fisica (di corsa) del match.

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