Nel grande giorno della premiazione al miglior giocatore dello scorso anno partecipa anche il capitano dell’Inter, Lautaro Martinez, fra i grandi protagonisti
Il giorno tanto atteso è finalmente giunto. Questa sera verrà infatti assegnato il più prestigioso premio di riconoscimento destinato al calciatore che si è maggiormente contraddistinto nel corso dell’annata passata, tra conquiste personali e vittorie di squadra. Dopo l’assegnazione a Karim Benzema lo scorso anno, il Pallone d’Oro 2023 vede come favorito Lionel Messi.
Vicino all’ottava premiazione di una carriera encomiabile, il fantasista argentino ha infatti trascinato la propria Nazionale alla storica vittoria del quarto Campionato del Mondo giocato lo scorso inverno in Qatar. Senza escludere, come logico, un impatto notevole anche a livello di club (era il Paris Saint-Germain, oggi gioca all’Inter Miami in MLS).
Impossibile non menzionare neppure la presenza di altre stelle del calcio mondiale del calibro di Erling Haaland (potenzialmente secondo), Jude Bellingham (favorito come migliore giovane, 18esimo nella classifica generale), Vinicius Jr, Harry Kane (19esimo) e moltissimi altri. Dei volti noti al calcio italiano, spiccano soprattutto Nicolò Barella (oltretutto unico italiano in lista e finito 27esimo), Victor Osimhen e Kvicha Kvaratskhelia (17esimo). Senza dimenticare anche Lautaro Martinez.
Lautaro sulle orme di Messi, soddisfazione Inter per il candidato al Pallone d’Oro: è ventesimo
Il centravanti e capitano dell’Inter funge da apripista anche al netto di una stagione sensazionale, che ha condotto il club di Viale della Liberazione al ritorno in una finale di Champions League come non accadeva da una decina di anni.
Grande soddisfazione per il movimento calcistico nerazzurro e per lo staff dirigenziale dell’Inter, come segnale indistinguibile della classe e l’influenza dell’argentino – anch’egli protagonista al Mondiale – nei dettami tattici di Simone Inzaghi. Lautaro ha chiuso al ventesimo posto, superando rivali come Antonio Griezmann, Bukayo Saka, Jamal Musiala e Martin Ødegaard.