Inter, situazione paradossale: Pazzini, Livaja, Longo e il vice-Milito che non serve

Andrea Stramaccioni (Getty Images)

INTER SITUAZIONE PARADOSSALE PAZZINI LIVAJA LONGO VICE MILITO / MILANO – Potremmo dire che la paradossale storia ha inizio nel gennaio 2011, con l’arrivo di Pazzini dalla Sampdoria, ovvero il centravanti che avrebbe dovuto fare coppia con Eto’o per sostituire Milito, ormai ‘finito’ (…) e sempre infortunato. Scelta azzeccata, almeno sino a fine campionato con 17 gare e 11 gol segnati in nerazzurro. Dunque, con la partenza di Eto’o, l’attacco nell’estate del 2012 (targata Gasperini) inizia con l’eterno dualismo Pazzini-Milito, accompagnati dagli acquisti di Castaignos, Zarate e Forlan, l’uruguaiano che avrebbe dovuto affiancare uno dei due. E qui iniziano i problemi, con Pazzini che “deve giocare” (secondo società e tifosi) ma gioca Milito, ormai il ‘bidone’, che Gasperini stravede dopo le fortune di Genova sponda Genoa. Male male Gasp, male male anche Milito che non riesce a ritrovarsi almeno nelle prime gare, e male male anche Pazzini, che da li a poco sparirà: il ‘Pazzo’ soffre il dualismo, non riesce ad incidere, e intanto Milito ingrana e segnerà 24 reti, delle quali tre al Milan nel fantastico derby vinto per 4-2. Nel frattempo, dopo Gasperini ecco Ranieri (impensabile il suo 4-4-2 con i due centravanti insieme che si pestano i piedi) e poi Stramaccioni, che decide di puntare solo ed esclusivamente su Milito per i suoi ultimi mesi e in estate per la stagione seguente.

Pazzini vuole giocare e non vuole fare il vice (nel mentre il ‘bidone’ è diventato lui) ma il doppio dispendioso impegno campionato ed Europa League sarebbe stato perfetto per far giocare tanto entrambi. La società sbaglia modi e tempi con il ‘Pazzo’ che viene scaricato, anzi scambiato con Cassano a fine stagione più 7 milioni, un affare! Ma manca un vice-Milito, poiché è arriva una seconda punta, anzi una seconda seconda punta, visto che nel frattempo è stato preso anche Palacio. E il vice-Milito? A detta di Moratti non serve, e comunque deve rientrare in determinati parametri! Ma in estate non si vede nessuno.

Quindi le quasi 50 partite della stagione (almeno nelle intenzioni iniziali, una pazzia) devono essere disputate da soli 4 attaccanti: Milito, Palacio, Cassano e il giovane Livaja, che a gennaio saluta tutti per andare all’Atalanta (quasi mai utilizzato da Stramaccioni da settembre) senza dimenticare la cessione in prestito di Longo all’Espanyol, giocatore che a gennaio non è ritornato perché serviva di più agli spagnoli, e difatti non gioca. Intanto Milito si fa male in una gara inutile e finisce la stagione, a gennaio arriva Rocchi, un panchinaro della Lazio per far panchina anche in nerazzurro, si tratta e si acquista quasi Carew, svincolato, non gioca da mesi e sarebbe stato pronto per le ultime due gare di campionato: la goccia che ha fatto impazzire i tifosi, che hanno definitivamente perso le speranze con gli infortuni di Palacio e Cassano. Dunque, passando da Pazzini a Carew, tutti i tifosi si chiedono: era davvero così difficile non prendere almeno un attaccante? O riprendere Longo e tenere a Milano Livaja? Domande alle quali sicuramente non avremo mai risposta.

Stefano Migheli

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