Guarin: “Io alla Juve? No, ho sempre voluto l’Inter. Tra Mazzarri e Mancini…”

Fredy Guarin
Fredy Guarin

INTER GUARIN / MILANO – Andare alla Juventus, nel famoso scambio (poi fallito) con Vucinic, non era nei piani di Guarin: “Mi sono trovato davanti a un bivio ed è stato un momento difficile per la mia carriera e anche per la mia famiglia – ha detto il colombiano a ‘Tuttosport’ -. Alla fine, però, tutto si è risolto nel modo in cui volevo, ovvero restare all’Inter e sentirmi importante. E di questa scelto non mi sono pentito. In quella famosa trattativa di mercato, la decisione definitiva non spettava solo al sottoscritto, ma, quando Thohir si è seduto di fronte a me e mi ha chiesto cosa volessi fare, io gli ho risposto senza esitazione che volevo restare all’Inter”.

Prima Mazzarri, e tanta panchina, ora Mancini e una maglia da titolare in mezzo al campo: “Adesso mi è stata data una grande responsabilità: in campo mi trovo bene e nelle ultime due partite credo si sia visto un altro Guarin. In quella posizione ho giocato qualche volta pure con la Nazionale sempre al fianco di un centrocampista più bloccato: questo mi permette, oltre che di gestire il gioco, pure di buttarmi negli spazi avendo sempre davanti a me campo aperto. Essendo stato un fuoriclasse, per Mancini è più facile capire il nostro pensiero e questo aiuta moltissimo la relazione che c’è tra un allenatore e un giocatore – dice Guarin, che indirettamente critica la gestione Mazzarri -. C’è più intensità nel gioco, abbiamo una mentalità più offensiva che ci porta a difendere stando molto più alti partendo dal centravanti che, come ci dice sempre il mister, deve essere anche il primo difensore”.

Terzo posto ancora possibile? “Ce la giocheremo fino alla fine: in squadra è un pensiero fisso, quasi un’ossessione, anche se sappiamo che non sarà facile”. Per riprendersi la Champions si può anche provare a vincere l’Europa League: “E’ importante tornare protagonisti in Europa – sottolinea il centrocampista -, voglio finalmente vincere qualcosa con l’Inter, uno scudetto o anche una coppa per poi non fermarci più”.

R.A.

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